Privatizzazione Gesac, Battisti: “Vogliamo l’aeroporto di Palermo tra i grandi hub del Mediterraneo”

“Vogliamo collocare il ‘Falcone Borsellino’ tra i grandi hub del Mediterraneo, con una strategia che coniughi tutela dell’interesse pubblico e capacita di competere nello scenario internazionale”. Spiega così l’a.d. di Gesac, Gianfranco Battisti, sulle colonne de Il Sole 24 Ore la svolta che porterà alla privatizzazione della società che gestisce l’aeroporto di Palermo.

Dopo il via libera da parte dell’assemblea degli azionisti, incassato nei giorni scorsi, ora si attende la nomina dell’advisor che seguirà l’iter. A Battisti gli azionisti hanno conferito pieno mandato. E l’a.d. si mostra fiducioso per l’operazione. “L’apertura del capitale, se guidata da un modello di governance solido, può trasformare un’infrastruttura in un acceleratore di sviluppo economico. Il nostro obiettivo è attrarre partner industriali globali, in grado di portare competenze, tecnologie e capitali di mediolungo periodo”, riferisce al quotidiano, precisando che “il pubblico manterrà un ruolo attivo grazie a strumenti come il golden power, a garanzia di occupazione, rotte sociali e standard di servizio”.

Gli investimenti

Nell’attesa di sviluppi continua il focus sugli investimenti. “Il nostro piano al 2030 prevede oltre 250 milioni di euro di investimenti, con cinque assi principali: ampliamento modulare del terminal, autonomia energetica tramite fotovoltaico e storage, preparazione ai carburanti sostenibili come idrogeno e Saf, potenziamento dell’offerta commerciale e creazione di un distretto esperienziale all’interno dello scalo”, nonché “interventi per migliorare la puntualità e ridurre drasticamente i tempi di attesa ai controlli e al ritiro bagagli”.

Cruciale sarà poi il ruolo del Falcone Borsellino nel progetto ‘Aeroporti di Sicilia’, che vuole mettere a sistema gli scali dell’isola. “Palermo - rimarca Battisti - sarà sempre più orientato all’internazionalizzazione e al traffico business, mentre ad esempio Trapani potrà specializzarsi nei flussi stagionali e nei mercati di nicchia. Questo approccio consente di ottimizzare le risorse, aumentare la connettività dell’isola e massimizzare l’impatto economico complessivo”.

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