Giappone, troppi
turisti: arrivano
le prime strette

Dopo la pandemia il Giappone ha conosciuto un boom del turismo senza precedenti. Per la prima volta il Paese ha superato la Thailandia per visitatori internazionali. Ma se da una parte questa tendenza rappresenta un motivo d’orgoglio per il Governo e per le sue politiche di promozione, dall’altra cresce l’insofferenza dei giapponesi nei confronti dei turisti e del crescente sovraffollamento di alcune destinazioni del Paese. Così ora l’Esecutivo sta vagliando una serie di misure e di strette per rendere più sostenibili i flussi per i residenti.

Tra le misure, anticipa Travel Mole, la scomparsa a partire dal 1° novembre 2026 del rimborso immediato tax-free. I visitatori pagheranno l’imposta sugli acquisti alla cassa e dovranno poi richiedere il rimborso agli sportelli aeroportuali al momento della partenza.

È invece già entrata in vigore lo scorso luglio una doppia tariffazione nei siti più popolari e nelle attrazioni del Paese (musei, templi, impianti sciistici), con prezzi agevolati per i residenti e tariffe più alte per i turisti stranieri. I ricavi saranno destinati alla manutenzione e agli ammodernamenti.

In alcuni casi la doppia tariffazione consentirà anche di ridurre gli ingressi nei siti generalmente più affollati.

Infine, entro il 2028 per i visitatori provenienti da 71 Paesi (tra cui buona parte d’Europa) entrerà in vigore l’obbligo di richiedere un’autorizzazione di viaggio elettronica tramite il Sistema Elettronico Giapponese per l’Autorizzazione al Viaggio (JESTA). Le domande dovranno essere presentate online prima dell’arrivo, in modo simile ai sistemi utilizzati negli Stati Uniti e in Europa.

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