Il commento del direttore
Remo Vangelista
“Un progetto fondamentale per il turismo italiano”, cosi Marina Lalli, presidente Federturismo Confindustria, ha definito il masterplan Fiumicino 2046, relativo al piano di sviluppo dell’aeroporto Leonardo da Vinci. Un investimento da 9 miliardi di euro, 4 dei quali destinati all’ammodernamento delle infrastrutture attuali e 5 invece di ampliamento, che prevede nuove aerostazioni, finger e una quarta pista di atterraggio. A fine lavori, che dovrebbero chiudersi in gran parte entro il 2033, l’aeroporto sarà capace di movimentare 100 milioni di passeggeri.
Secondo uno studio della Luiss, il valore aggiunto complessivo generato dall’opera sarà pari a circa 70 miliardi di euro, con un impatto aggiuntivo sul Pil tra lo 0,54% e lo 0,98%, mentre sul fronte dell’occupazione darà vita a 300mila nuovi posti di lavoro.
“Qui non si tratta di spostare l’asticella. Siamo davanti a un progetto epocale e l’unico vero rischio è non realizzarlo”, ha aggiunto Lalli. Sempre secondo lo studio della Luiss, infatti, ogni anno di ritardo nella realizzazione farà perdere al Paese 2 miliardi di euro di valore aggiunto.
L’ad di Adr, Marco Troncone ha evidenziato la concorrenza con Istanbul, Doha o Dubai, definendolo quindi “un progetto di rilevanza geopolitica per l’intero Paese”. “Se l’Italia non coglie questa opportunità, lo potrebbero fare altri Paesi spostando l’asse della connettività e del turismo internazionale. Dobbiamo consolidare la centralità turistica che il nostro Paese ha riconquistato e che deve continuare a rafforzare”, ha concluso Lalli.