LVG, il progetto:
cinquanta hotel
entro il 2028

Analisi scientifica, target ampio e fiducia verso piazze secondarie e alberghi italiani di fascia media sorreggono lo sviluppo di LVG Group. La ex startup, che nel 2025 registra 18 milioni di euro di fatturato a +28,5% sul 2024 e un ebitda di 3 milioni, grazie all’ossigeno iniettato dal fondo White Bridge III, detentore di quota di maggioranza del gruppo, nel 2026 espande il piano aperture con 4 hotel a Novara, Pavia, Brescia e Mantova - il primo ex novo con solo l’insegna LVG Hotel Collection.

La determinazione di sedere tra le maggiori catene italiane indipendenti fisserà un opening al mese, fino ad arrivare a 50 strutture entro i prossimi tre anni, con un fatturato previsto di 100 milioni di euro e 30 strutture già entro il 2027.

“La sfida - afferma Claudio Lavagna, ceo di LVG Group - non è la gestione alberghiera, ma strutturare un’azienda da 300 dipendenti, 100 assunzioni all’anno e un turnover del solo 3%”.

Il modello pone al centro il sistema proprietario integrato di revenue management, controllo di gestione, brand reputation e quality management, e la formazione: “Molti lavoratori provenienti dal lusso permettono di avere un rapporto qualità-prezzo oltre le aspettative del cliente dei nostri 3 e 4 stelle, strutture eterogenee al 65% leisure”. Gli investimenti in centri congressi, food e team Mice dedicati fidelizzano aziende, squadre sportive e gruppi con un tasso di repeater del 10% per singolo hotel. Il CapEx e due aumenti di capitale nei prossimi 24 mesi alimentano la corsa e si diversificano anche i mercati: tedeschi, svizzeri e francesi scelgono il lago e Verona, il 30% di stranieri fa base a Novara e gli italiani impattano su tutte le altre città.

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