Monarch, cinquant'anni da protagonista sui cieli europei

Tutto iniziò con un volo charter da Londra Luton (che resterà la base di riferimento) a Madrid: è il 5 aprile del 1968 e si apre la storia di Monarch Airlines, fondata l’anno precedente come sussidiaria della Globus Getaway Holdings, con radici nella famiglia svizzera dei Mantegazza (proprietaria tra l’altro del tour operator Cosmos Tour).  

Cinquant’anni di storia e di varie fasi evolutive per una compagnia che, prima della crisi e del ridimensionamento di rotte e flotta, era arrivata a trasportare quasi sei milioni di passeggeri nel 2015.

Tra le principali tappe del percorso di Monarch, il passaggio negli anni settanta a una flotta di jet della Boeing, mentre la vera svolta e l’affermazione sul mercato arriva negli anni Ottanta, quando oltre a Luton, la compagnia apre altre 4 basi, di cui tre in patria (Glasgow, Manchester e Londra Gatwick) e una fuori dai confini, a Berlino Tegel. Nel 1985 poi arriva il primo volo di linea e, tre anni dopo, arriva anche il primo collegamento transatlantico, raggiungendo quota 2 milioni di passeggeri annui.

Avvicinamento al low cost
All’inizio degli anni Duemila, Monarch inizia ad adottare un modello di business più vicino alle compagnie low cost, che si stavano rendendo protagoniste di una crescita senza precedenti sul mercato. La svolta sembra funzionare, ma alla fine del primo decennio arriva il primo rosso in bilancio dopo molti anni di profittabilità. Risultato che tuttavia non frena il processo di crescita e arrivano nuovi aerei in flotta e nuove rotte, ma il business si incrina e l’azienda entra in un periodo di crisi.

Nel 2014 si registra poi il passaggio all’attuale proprietà, Greybull Capital, che salva Monarch dalla fine. Lo scorso anno arriva poi una nuova iniezione di capitale, ma la fine è dietro l’angolo. Precisamente il 2 ottobre 2017.

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