Le paure delle aziende, la classifica di Allianz

L’interruzione di attività è il rischio più temuto dalle aziende a livello mondiale, ma per la prima volta è affiancato dai rischi informatici. È quanto emerge dall’Allianz Risk Barometer 2019, che ha interpellato le società su quello che temono per la propria attività.

I rischi tradizionali come le catastrofi naturali continuano a rappresentare un pericolo, ma evolvono altre minacce come i rischi cyber, i primi per il 37% delle azienda interpellate, che generano in media perdite - per una singola realtà - di poco più di 2 milioni di euro rispetto a quasi 1,5 milioni di euro per un incendio o un’esplosione, mentre le perdite per eventi importanti possono ammontare a centinaia di milioni o più.

Sempre più spesso gli incidenti informatici provocano perdite di danni indiretti. Gli intervistati, infatti, classificano il cyber come il fattore più temuto di interruzione di attività, dato che le risorse primarie di molte aziende possono spesso essere dati, piattaforme di servizi o gruppi di clienti o fornitori.

Il costo della criminalità informatica
Secondo il Center for Strategic and International Studies la criminalità informatica costa , a livello mondiale, circa 600 miliardi di dollari all’anno, rispetto a 445 miliardi del 2014, mentre la perdita economica media decennale per catastrofi naturali è di circa 200 miliardi di dollari.

La top five dei trasporti
Per quanto riguarda, invece, il settore dei trasporti, la top five dei rischi vede al primo posto furto, frode e corruzione con il 29% delle risposte, seguito dal pericolo della interruzione delle attività (che include anche il rischio di attacchi informatici) e dai cambiamenti dello scenario legislativo e regolamentare, come ad esempio sanzioni economiche, protezionismo, Brexit e disgregazione dell’eurozona.

Al quarto posto tra le minacce al comparto i cambiamenti nei mercati, ossia le situazioni che danno luogo a volatilità, aumento della competizione, fusioni o acquisizioni, e infine l’ultima preoccupazione, quella relativa a incendi ed esplosioni, è individuata dal 22% delle aziende che operano nel comparto.

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