Il commento del direttore
Remo Vangelista
"Fallita" l'esperienza del Concorde, gli ingenieri spaziali e non si sono persi d'animo, e hanno pensato non più a un voli ipesonico due volte la velocità del suono, bensì ben10 volte, potendo così collegare l'Australia all'Europa in un apio d'ore. Un nuovo propulsore a getto senza parti in movimento, in grado di raggiungere secondo i calcoli dei progettisti i 7,6 Mach di velocità, 9.000 chilometri orari, si prepara a partire venerdì 24 marzo dal poligono di Woomera in Australia dopo due esperimenti andati a buon fine con propulsori simili anche se a velocità più ridotte. Al progetto collaborano il laboratorio di ricerche spaziali dell'università del Queensland e l'industria aerospaziale britannica Qinetiq. Il propulsore denominato Scramjet, a differenza di quelli usati dagli aerei a reazione, non ha bisogno per funzionare di una turbina e, al contrario dei motori a razzo tradizionali, non deve trasportare pesanti serbatoi di idrogeno liquido. Il principio su cui si basa la propulsione è di una semplicità assoluta perché la propulsione, una volta raggiunta una determinata velocità, avviene sfruttando il surriscaldamento dell'aria, che viene compressa e, per conseguenza del cosiddetto "effetto Venturi", si incendia passando attraverso la strozzatura di un tubo a doppio tronco di cono. Così, una volta superata la soglia critica di 4 Mach (circa 1360 metri al secondo), l'accensione dell'idrogeno contenuto nell'atmosfera diventa automatica e alimenta in continuazione la spinta in avanti, la quale a sua volta permette al motore di aspirare più aria e di bruciare più idrogeno, aumentando radicalmente la velocità e senza bisogno di trasportare più nessun tipo di carburante