Il commento del direttore
Remo Vangelista
Rafforzare i confini è una necessità, ma l’America non deve chiudere le porte ai viaggiatori. Questo l’appello che il ceo di Marriott Arne Sorenson lancia al neoletto presidente degli Stati Unit, Donald Trump, in una lettera aperta a lui indirizzata.
“I 75 milioni di visitatori che riceviamo ogni anno - spiega Sorenson - generano più di due milioni di posti di lavoro che non devono andare persi”, Piuttosto, suggerisce il ceo di Marriott, si può ideare un programma per i viaggiatori focalizzato sul concetto del rafforzamento delle misure di sicurezza per bloccare i pochi ingressi che rappresentano un rischio, non la stragrande maggioranza degli arrivi senza alcuna problematica.
"Infrastrutture obsolete e inadeguate"
Sorenson sottolinea anche l’inadeguatezza delle infrastrutture del Paese, che definisce “tristemente obsolete e fatiscenti, a tutto svantaggio della nazione. Lei signor presidente sa lo stato di abbandono in cui versano strade, ponti, autostrade ma anche gli aeroporti e ha giustamente promesso di fare qualcosa al riguardo".
"Abbiamo bisogno di investimenti - aggiunge - e migliorare le infrastrutture contribuirà senz’altro a dare un impulso decisivo alla crescita economica”.