Alloggiati web: il Consiglio di Stato dà ragione al Viminale

Dovrebbe aver trovato una conclusione la questione relativa al riconoscimento personale degli ospiti delle strutture ricettive, stabilita da una circolare del Viminale contro la quale si era espresso il Tar del Lazio nel maggio di quest’anno. È datata oggi, infatti, una sentenza del Consiglio di Stato che ribadisce che i gestori di tutte le strutture ricettive, incluse le unità immobiliari destinate alle locazioni brevi, oltre a ricevere il documento d’identità dell’ospite e a trasmetterlo all’autorità di pubblica sicurezza, devono effettuare il riconoscimento delle persone alloggiate verificando di persona la corrispondenza tra il titolare del documento e l’effettivo ospite della struttura.

Il Consiglio di Stato si è espresso accogliendo le istanze del Ministero dell’Interno e di Federalberghi. Il presidente dell’associazione di categoria, Bernabò Bocca, commentando la notizia, ricorda che “questa procedura contribuisce a elevare in maniera significativa i livelli di sicurezza, a vantaggio sia degli ospiti delle strutture ricettive sia della cittadinanza, a partire dalle persone che subiscono i disagi derivanti dall’abitare nei palazzi in cui si registra un continuo viavai di persone sconosciute, dirette agli appartamenti affittati ai turisti”.

Federalberghi è intervenuta nel giudizio a seguito di un decreto del presidente del Consiglio di Stato che ha sollevato, d’ufficio, un’eccezione di possibile inammissibilità del ricorso primo sul quale si è espresso il Tar, in quanto il contraddittorio instaurato nel giudizio di primo grado si profilava prima facie non integro senza il coinvolgimento di un ente associativo rappresentativo del settore della ricettività alberghiera.

“Il riconoscimento de visu degli alloggiati - prosegue Bocca - comporta un impegno che gli albergatori (così come i gestori di residence, bed and breakfast, affittacamere e campeggi) assolvono da sempre con grande senso civico, consapevoli delle ricadute positive di cui beneficia tutta la comunità, come dimostrano i recenti casi in cui sono stati individuati e catturati pericolosi malviventi”.

Nel corso del giudizio d’appello presso il Consiglio di Stato, il Ministero dell’Interno ha evidenziato il ruolo determinante che può assumere, in termini di prevenzione di eventuali minacce, la verifica della corrispondenza tra la persona recata nel documento d'identità e quella che effettivamente entra nella struttura alloggiativa.

Inoltre, un’analisi svolta dal dipartimento legale di Federalberghi evidenzia che l’obbligo di riconoscere gli alloggiati è presente nell’ordinamento italiano sin dall’epoca preunitaria, in forza di una tradizione giuridica consolidata le cui radici affondano nella storia.

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