Il commento del direttore
Remo Vangelista
È un periodo florido per l’hotellerie italiana. Dopo l’ultimo report di Ernest & Young, un nuovo studio mette in luce quanto l’Italia sia sempre più nel mirino dei grandi investitori alberghieri. Le previsioni per il triennio 2025-2027 elaborate da Research & Data Intelligence di Patrigest, società del Gruppo Gabetti, delineano uno scenario favorevole per il settore alberghiero nostrano, con investimenti attesi in crescita del +19% nel 2025, che arriveranno a un +25% nel 2027, rispetto al 2024.
Il comparto sta attraversando un periodo di ‘forte dinamismo’ e di ‘profonda trasformazione’, sottolinea lo studio. Crescono i flussi internazionali, si consolida la domanda di strutture di fascia alta e aumentano gli investimenti, in particolare su operazioni value-add e di risposizionamento. A prova di questo vigore nei primi sei mesi del 2025 sono stati investiti nell’hospitality circa 1,25 miliardi di euro. Si tratta della seconda migliore performance per un primo semestre, dopo gli oltre 2 miliardi di euro registrati nel 2019.
“Lo scenario delineato dal nostro report evidenzia un settore ricettivo in piena evoluzione - rimarca Luca Dondi, amministratore delegato di Patrigest/Gruppo Gabetti -, sostenuto da una domanda internazionale in crescita, da forti spinte qualitative e da condizioni macroeconomiche favorevoli. L’Italia si conferma protagonista della scena turistica europea, con ampi margini di sviluppo per chi saprà intercettare e valorizzare le nuove tendenze dell’hospitality. Oltre il 54% dei turisti oggi sceglie hotel a 4 e 5 stelle, a fronte di un’offerta ancora centrata sulla fascia media: una discrepanza che rappresenta un’opportunità strategica di riposizionamento per molte strutture esistenti. Allo stesso tempo, l’offerta abitativa in short term si rivela imprescindibile per sostenere i volumi di arrivi e presenze registrati negli ultimi anni, contribuendo in modo determinante all’attrattività complessiva delle destinazioni turistiche. Il trend premium è evidente anche sul fronte degli investimenti, dove gli hotel di fascia alta hanno rappresentato oltre la metà del volume transato nel primo semestre del 2025”.
Gli investimenti
A spingere l’ingresso di capitali anche il ritorno sotto la soglia dei 100 punti base dello spread tra Btp italiani e Bund tedeschi, un fattore che evidenzia una percezione di minore rischiosità del nostro Paese e un aumento della fiducia dei mercati e degli investitori.
Entrando nel merito degli investimenti, la maggior parte dei capitali è approdata nel Nord Italia (55%). Fanno seguito il Centro (23%), grazie alla performance di Roma (area in cui si è stato transato il 17% del volume totale), e il Mezzogiorno (22%). Oltre alla Capitale, le province più dinamiche sono state Como (20% del volume), Venezia (17%), Napoli (15%) e Milano (12%). Le sponde del Lario si confermano oggi tra le location più ambite dagli investitori in materia di hospitality.
Tra i deal più rilevanti del primo semestre 2025, la vendita degli hotel di lusso Cesar Augustus ad Anacapri, per circa 160 milioni di euro, e il JW Marriot di Venezia per circa 140 milioni di euro.
Le operazioni hanno coinvolto una vasta gamma di tipologie di investitori: gli acquirenti più attivi nel semestre sono stati gli hotel operator (40%), seguiti dai fondi di private equity, dagli investitori istituzionali, dai family office e privati alto spendenti e dagli sviluppatori.
Fascia alta e nuove destinazioni
Si conferma poi il primario interesse degli stakeholder per investimenti in strutture di fascia alta: gli hotel a 5 stelle costituiscono oltre la metà del volume transato (il 54%), seguono i 4 stelle con il 38%.
Quanto alle piazze, Roma e Milano si confermano forti attrattori, ma l’interesse di operatori e investitori inizia a spostarsi da queste primary location alla ricerca di rendimenti e nuove opportunità in mercati emergenti o ‘nuovamente emergenti’. Fra questi il Lago di Como, la Sardegna, il Lago Maggiore, la Riviera delle Palme, e le Dolomiti. Destinazioni che ancora non hanno raggiunto la saturazione e in cui si registrano un’elevata domanda turistica e flussi in aumento.