Gli effetti del turismo a Firenze secondo gli abitanti, lo studio di Etoa

Firenze, una delle città d’arte per eccellenza. Si può pensare che l’economia turistica sia parte integrante della sua identità, interiorizzata e accettata in tutti i suoi aspetti dalla cittadinanza. Eppure non è proprio così.

Perché è un rapporto ambivalente quello che gli abitanti hanno con il movimento turistico, come emerge dalla recente indagine “Turismo a Firenze, il punto di vista dei residenti”, promossa da Etoa, Fondazione del Bianco e Cst. “Quello che emerge – evidenzia lo studio, condotto intervistando oltre 2900 residenti - è la consapevolezza di vivere in un luogo al centro dell’interesse dei mercati nazionali e internazionali e che il continuo afflusso di turisti non solo rafforzi il senso di ‘appartenenza’, il valore della ‘fiorentinità’, ma contribuisca alla conservazione di palazzi storici e siti culturali e favorisce le relazioni e gli scambi culturali tra i residenti e il resto del mondo”. Ma nonostante ciò “appare abbastanza diffuso un ‘sentimento non sempre positivo’ verso il turismo per gli impatti che genera sul sistema macroeconomico e sociale della città”.

L’effetto più negativo, per l’80 per cento degli intervistati, è l’aumento dei prezzi di beni e servizi,  seguito dal progressivo spopolamento del centro storico.

Per contro, il 75,7 per cento vede con occhio positivo lo sviluppo di nuove opportunità di impiego, e il 73,6 per cento l’incremento dell’appeal per gli investimenti.

Sempre dal sondaggio, emerge poi come il rapporto tra residenti e turisti sia diventato ormai un tema cruciale per il governo della città e per la qualità della vita dei residenti, ma rimane la consapevolezza che la ricerca di un equilibrio sià particolarmente difficile: la città avrebbe difficoltà a vivere sia con poco sia con troppo turismo.Ed è convinzione di molti che Firenze possa diventare un museo all’aperto, sempre più solo a misura di turista.

“Queste informazioni possono essere cruciali per programmare interventi e definire i prossimi passi del turismo, non solo per gli enti pubblici, ma anche per le organizzazioni private e per i residenti stessi - spiega Fabrizio Ajò, coordinatore dello studio -. Sulla necessità di consultare e coinvolgere la comunità locale, lo studio risponde alle linee guida suggerite da Unesco e Unwto per lo sviluppo sostenibile di un sito patrimonio dell’umanità come Firenze”.

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