Sardegna, l’estate sfiora i 10 milioni di presenze

“Il tracollo del comparto turistico non c’è stato”. Così il presidente della regione Sardegna, Christian Solinas, commenta i dati degli arrivi estivi: “Sono dati che risentono pesantemente della crisi determinata dalla pandemia, ma che attestano, in modo indiscutibile, che il sistema turistico sardo ha saputo affrontare nel migliore dei modi, pur tra enormi sacrifici, la situazione di difficoltà”.  

Nei mesi di giugno, luglio e agosto, nei porti sardi sono sbarcati 1.061.165 passeggeri, con una perdita del 20% rispetto all’anno precedente. Negli aeroporti gli arrivi sono stati 925.403.

Complessivamente, dunque, gli arrivi turistici certificati sono stati 1.634.568. Le presenze turistiche, nel periodo preso in considerazione, in base ad una permanenza media calcolata in 7 giorni, sono 9.875.486, non comprensive della nautica da diporto.

“Nonostante un attacco mediatico senza precedenti che la Sardegna ha dovuto subire, patendo gli effetti di una campagna studiata a tavolino e finalizzata a indicare la nostra isola, priva di focolai autoctoni e con un indice di contagio vicino allo zero, come una terra infetta e pericolosa, il nostro turismo ha retto. La Regione, tramite il suo ufficio legale, sta valutando tutte le azioni per tutelare la propria immagine in campo nazionale e internazionale”.

Molte speranze sono riposte nel mese di settembre: “Confidiamo in un mese di settembre che possa ulteriormente incrementare il numero delle presenze portandolo ad un livello complessivo vicino a quelli consueti” conclude Solinas.

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