Il commento del direttore
Remo Vangelista
Nel secolo scorso, l’aereo ha sicuramente cambiato il modo di viaggiare. In soli 100 anni si è passati dai lunghi viaggi in nave attraverso l’oceano a sorvolare l’Atlantico in poche ore.
Nei primi anni 2000 l’aereo è stato il re indiscusso del turismo e la crescita della rete di collegamenti, a breve medio e lungo raggio, è stata rapidissima. Ma ora forse, almeno per i collegamenti all’interno del continente, si sta facendo avanti un mezzo che ha dominato la seconda metà dell’800 e che ora si presenta in una maniera completamente rinnovata: il treno.
L’Alta velocità, negli ultimi 15 anni, ha iniziato a rivoluzionare il modo di spostarsi sulle tratte medio-brevi. E adesso sta diventando protagonista degli investimenti.
Le ultime manovre
Quella di Virgin Trains è solo l’ultima di una serie di operazioni sul complesso scacchiere europeo. La branca del gruppo di Sir Richard Branson sta acquistando i convogli necessari per operare attraverso il tunnel della Manica e fare concorrenza a Eurostar.
Ma anche Trenitalia, già da tempo, si sta muovendo sui binari internazionali, con i suoi collegamenti verso la Francia. E ora guarda anche alla Germania, dove conta di sbarcare entro il 2028.
Gli spagnoli di Renfe, per contro, sono arrivati in Italia tramite Arenaways. E anche i francesi di Sncf progettano l’ampliamento delle operazioni sulla Penisola.
Gli impegni finanziari sono ingenti, sintomo di quanto la posta in gioco sia alta. Dopo decenni di sguardo rivolto al cielo, ora sarà necessario tenere un’occhio ben fisso per terra, lungo i binari.