Il commento del direttore
Remo Vangelista
Bene i numeri dei pernottamenti, meno quelli dei costi. Con l’avvio della stagione invernale, Austria Turismo fotografa uno scenario in bianco-rosso, non solamente per le tante bandiere nazionali sulle piste da sci e snowboard. “Arriviamo da un’estate indubbiamente positiva per il mercato italiano - spiega Herwig Kolzer, direttore di Austria Turismo in Italia -, dal momento che i pernottamenti sono saliti a 1 milione 900mila nel periodo gennaio-agosto (+2%), per 721mila arrivi: un terzo dell’intera movimentazione spetta a Vienna, l’altro al Tirolo, per cui gli italiani continuano a privilegiare le destinazioni tradizionali, ma mostrano di essere sempre più sensibili ai prezzi”.
Un problema che ormai coinvolge anche i tedeschi e gli stessi austriaci, a detta del presidente dell’Associazione Albergatori della Camera di Commercio Federale Austriaca, Georg Imlauer: gli ospiti stanno riducendo extra, cibo e bevande, mentre gli albergatori sono costretti a intaccare i ricavi nel tentativo di non alterare le tariffe per camere e impianti sportivi.
Vienna ha anche scelto di posticipare il suo sensibile aumento della tassa di soggiorno (dal 3,2% al 5% a partire dal 1° luglio 2026, per arrivare all’8% nel 2027), mentre Salisburgo ha introdotto un’imposta sulla mobilità per sovvenzionare il trasporto pubblico (0.50 euro a ospite per notte). Le prospettive per l’inverno 2025/2026 restano però positive per l’alto tasso di prenotazioni, in linea con i record estivi a livello nazionale (83,89 milioni di pernottamenti fra maggio e ottobre, +2,2%).