Il commento del direttore
Remo Vangelista
Dopo l’impasse della pandemia, l’Egitto ha ripreso la sua corsa. La crescita a ritmo sostenuto del turismo nell’ultimo biennio, nonostante le incertezze generate dallo scenario geopolitico, ha portato il Governo ad alzare gli obiettivi di lungo periodo. Il Paese punta infatti ad attrarre 30 milioni di visitatori all’anno entro il 2032, attraverso la costruzione di nuovi prodotti turistici. Ma le ambizioni rischiano di essere frenate dalla carenza di strutture ricettive. “Siamo estremamente preoccupati dalla mancanza di camere per soddisfare la domanda che stiamo registrando”, ha affermato il ministro del Turismo e delle Antichità, Sherif Fathi, intervenendo all’Arabian Travel Market di Dubai.
Come accade per altre destinazioni ‘mature’, la capacità ricettiva in Egitto ha raggiunto la saturazione. E l’insufficienza di nuovi spazi vocati all’ospitalità, oltre a rendere insostenibile la crescente domanda, potrebbe ostacolare anche le strategie di distribuzione dei flussi che il Paese sta studiano da alcuni anni, nonché l’apertura di piazze turistiche alternative a quelle classiche, sempre più congestionate. “Abbiamo bisogno di camere d’albergo - ha rimarcato il ministro -. Ecco perché stiamo incoraggiando ogni tipo di investimento in camere e hotel”.
Servono 250mila camere
Il fabbisogno attuale del Paese per raggiungere gli obiettivi di crescita prefissati è di 250mila nuove camere, per raddoppiare così l’offerta attuale, che - stando ai dati dell’Hotel Construction Pipeline Trend Report di Lodging Econometrics aggiornati alla fine del 2024 - conta 200mila camere e 28.600 in pipeline.
Per il ministro, il raggiungimento del traguardo dei 30 milioni di visitatori annui - annunciato nel 2023 per il 2028 e poi slittato al 2032 per le influenze sulla domanda dell’instabilità del Medio Oriente - dipenderà principalmente dalla rapidità con cui il Paese riuscirà ad ampliare l’offerta ricettiva. “Se non raddoppieremo il numero di camere - ha dichiarato -, la nostra vision non sarà realizzata. Ma se raddoppieremo prima del 2031, l’obiettivo potrebbe essere raggiunto prima”.
Attrarre investimenti
Cruciale in questo percorso sarà attrarre investimenti di privati esteri, poiché, ha sottolineato Fathi, non saranno impegnati fondi pubblici per lo sviluppo turistico del Paese. Per questo motivo, riporta Skift, il Governo sta lavorando su incentivi, “cercando di creare una banca per le opportunità di investimento”. Si tratterà, ha anticipato il ministro, di una sorta di piattaforma che presenterà a privati e fondi esteri le opportunità di investimento in Egitto.
Lo scorso anno il Paese ha già incassato 43,75 miliardi di investimenti esteri diretti, in larga parte derivati dagli Emirati.