Il commento del direttore
Remo Vangelista
La Spagna comincia a tirare le somme di un’annata positiva. Secondo i dati dell’Istituto nazionale di statistica, fino ad agosto la spesa totale dei turisti internazionali è aumentata del 17,6% e ha raggiunto gli 86 miliardi 471 milioni di euro. Da gennaio ad agosto 2024 sono arrivati in Spagna 64,3 milioni di turisti internazionali, l’11,2% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Al quarto posto il mercato italiano con oltre 3 milioni 757 mila turisti e un aumento dell'11,9%, evidenziando un’importante crescita nei mesi di bassa stagione.
“Il bilancio del 2024 è molto positivo – spiega Blanca Pérez-Sauquillo López, neodirettrice dell’Ente spagnolo del Turismo e console aggiunto presso il consolato generale di Spagna a Milano -. Stiamo raggiungendo i nostri obiettivi fondamentali: l’aumento della spesa media, la crescita della domanda nei mesi fuori stagione e la promozione di destinazioni meno conosciute anche dal mercato italiano. I dati di crescita delle regioni della Spagna Verde evidenziano questo trend positivo: le Asturie +110%, la Cantabria +162% e la Galizia +64%”.
“La Spagna continua a essere una meta leader per le vacanze e il suo impegno per la sostenibilità – prosegue la direttrice - Competiamo in qualità con altre destinazioni mediterranee e offriamo molto di più rispetto a mare e sole: siamo una meta dove si vivono esperienze memorabili tutto l’anno, in cui l’offerta di svago culturale ha un peso specifico, integrata da proposte di enoturismo e gastronomia di primo livello e da opportunità per godere della natura in un Paese con uno dei maggiori patrimoni protetti d’Europa. Il turismo è un’attività economica e deve produrre un beneficio per le società in cui si sviluppa: se le comunità locali non ne traggono vantaggio, bisogna pensare a modelli alternativi. In questo senso, a proposito del problema dell’overtourism, le amministrazioni pubbliche e il settore privato devono cercare di attrarre quei turisti che generano maggior valore, non solo in termini economici, ma anche perché il loro comportamento e il loro modo di viaggiare favoriscono una migliore convivenza con i residenti. Si tratta di viaggiatori che provengono da tutto il mondo e che cercano destinazioni meno conosciute, preferibilmente fuori stagione, e che desiderano vivere esperienze autentiche, partecipando insieme alla popolazione locale”.