Storia dell’agenziache paga i dipendenti per fare volontariato

Per gli esperti, si tratta di una nuova fase economica: quella dell’incontro tra profitto d’impresa e scopo sociale. Comunque la si voglia considerare, c’è un dettaglio di cui tenere conto: uno dei suoi portabandiera è un’agenzia di viaggi. E, forse, non è un caso che a pagare i dipendenti per fare volontariato sia proprio un’azienda che lavora nel segmento travel.

La storia del nuovo corso di Collette Vacations parte nel 2006, quando Dan Sullivan, ceo e presidente della società, accompagna un gruppo di clienti in Perù. E capita in una scuola elementare di un piccolo villaggio, toccando con mano una realtà difficile. Tornato a casa, come racconta il supplemento al Corriere della Sera dedicato alle ‘buone notizie’, Sullivan decide di creare una fondazione collegata all’azienda. E, ogni mese, paga quattro ore di permesso ai dipendenti per partecipare alle attività della fondazione stessa o per fare volontariato: dalla preparazione dei pasti per i senzatetto fino all’assistenza ai tossicodipendenti.

Più di un’agenzia di viaggi
In realtà, Collective Vacations è più di una semplice agenzia di viaggi: fondata nel Rhode Island circa un secolo fa, oggi come oggi conta 650 dipendenti in tutto il mondo. Ma il dato rilevante è che la storia della vocazione al volontariato nasce proprio nel contesto dei viaggi.

Le attività su questo fronte, comunque, non si sono esaurite: Dan Sullivan ha anche altri progetti. Il piano prevede infatti la creazione, nel prossimo futuro, di programmi a sostegno delle zone più visitate dai tour. Tra le prime destinazioni coinvolte ci dovrebbero essere l’Ecuador e il Sudafrica.

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