Nuove regole Iata sui dati dei passeggeri, le obiezioni di Fto

Troppo poco tempo per recepire i nuovi processi e un onere eccessivo a carico delle agenzie di viaggi. Queste le motivazioni che spingono Fto a sottolineare la sua contrarietà alle regole Iata sui dati di contatto del passeggero.

Dal primo giugno, infatti, in base alla nuova Reso Iata 830d le agenzie avranno il compito di chiedere ai passeggeri il numero di telefono e l’e-mail per inserirli nel pnr. In caso di mancato consenso da parte del viaggiatore, l’agenzia dovrà comunicarlo al vettore e informare il cliente che la compagnia aerea non potrà trasferirgli direttamente informazioni relative alla cancellazione del volo, o a eventuali ritardi o spostamenti.

Un onere eccessivo per le adv
“Fto - si legge nella nota della Federazione - ritiene che il tempo per recepire e implementare tali processi sia troppo ridotto e comporti un eccessivo onere a carico dell’agente di viaggi per la raccolta del consenso per l’utilizzo dei dati di contatto da parte di ciascun viaggiatore”.

Nel caso, poi, di prenotazione online o tramite l’utilizzo di tool dedicati, applicare la norma potrebbe significar la modifica dei programmi di prenotazione. Se infine il pacchetto è organizzato dal tour operator, spiegano da Fto, “il processo di raccolta va probabilmente ridefinito in molti casi ex novo, a differenza dei processi più consolidati del business travel”.

Annche la compatibilità di queste richieste con il Gdpr è fonte di perplessità per Fto, soprattutto per quanto riguarda le finalità del trattamento dei dati del passeggero e il loro tempo di conservazione.

"La norma va valutata attentamente"
Alla luce di queste motivazioni Alfredo Pezzani, responsabile della commissione trasporti di Fto e membro del comitato trasporto aereo di Ectaa, auspica una “attenta valutazione di queste nuove disposizioni sia per tutelare l’adv, indicato anche nella Reso 830d come titolare del trattamento, assicurandosi che non venga disatteso il rispetto della nuova normativa Gdpr, sia per ridurre i carichi di lavoro addizionali”.

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