Le richieste a associazioni e network

Nella lettera inviata alle associazioni di categoria, i gruppo di agenzie rimaste senza ristori fa richieste precise.  

Innanzi tutto l’unificazione dei codici Ateco che identifichino in maniera inequivocabile il settore di appartenenza, ossia il turismo. Poi, ovviamente, l’inserimento dei codici Ateco a cui le lori imprese appartengono nei decreti ristori e similari, nonché l’istituzione di un ristoro economico ad hoc destinato ai loro codici, ma esclusivamente operanti nel settore turistico, con riconoscimento di almeno il 15% del calo di fatturato dal 23 febbraio al 31 luglio.

E ancora un contributo forfettario a favore delle nuove aperture associate ai network negli anni 2019-2020 che non possono dimostrare calo di fatturato, ma sono comunque nella stessa situazione di tutte le altre start-up avendo sostenuto costi di avviamento onerosi.

Infine il riconoscimento dei loro codici Ateco nei futuri aiuti regionali destinati al turismo. “Non siamo riusciti a prendere neppure gli aiuti a livello territoriale” concludono sconsolati Smiriglia e Orlandini.

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