Giambattista Merigo, Amerigo Viaggi: ‘Ora ci vogliono idee’

“In agenzia non c’è più prodotto, quindi, o chiudi o ti fai venire un’idea”. Giambattista Merigo (nella foto), titolare della Amerigo Viaggi di Brescia, non è un pessimista. Di crisi, lui, ne ha vissute tante. Ma senza progetti o nuovi pensieri è convinto che sia impossibile resistere allo tsunami del Covid.

“Il vero problema - dice - è affrontare il passaggio che la pandemia ci obbliga a fare. Stiamo entrando in un’altra era e, forse, nemmeno noi ce ne stiamo rendendo conto. Da una parte ci sono i Bezos e i Branson che colonizzano lo spazio e dall’altra le agenzie che ancora fanno biglietti aerei o sono alle prese con i voucher”. Ecco, quindi, che, secondo Merigo, “l’unica strada è unire le forze e uscire dalle logiche di bottega. Se collaboriamo e ci mettiamo insieme qualche idea alla fine salta fuori”.  

Una strada che Merigo ha deciso di percorrere con il progetto ‘Brescia Emotion 23’, che al momento coinvolge 7 imprenditori del turismo, associazioni del territorio e specialisti della comunicazione. Una scommessa nata durante la pandemia per guardare avanti e non lasciare cadere nel vuoto la nomina di Brescia a Capitale della cultura 2023 insieme a Bergamo. “Abbiamo creato 50 pacchetti per conoscere Brescia e provincia da più prospettive. Abbiamo ideato itinerari golosi, romantici, alla scoperta delle santelle (edicole votive ndr) o della Brescia esoterica e ora stiamo lavorando per poterli vendere”.

Intanto, però, resta il grande interrogativo dell’autunno. “In agenzia non c’è prodotto e quindi continuo a chiedermi: cosa vendiamo a settembre? L’Egitto e la Tunisia sono chiuse e non parliamo del lungo raggio, fermo ormai per il secondo anno. Ma un’agenzia vive delle grandi pratiche, di Stati Uniti, Australia, Asia. Non di corto raggio”.

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