Protagonisti per un giorno - Se le agenzie non sono choosy

C'è un lavoro invisibile all'esterno, che fagocita il tempo delle agenzie di viaggi italiane senza produrre sogni, vacanze e relax.

Un lavoro che gli agenti (è il caso di dirlo, in tempi di dibattito sui 'choosy') non si sono scelti, nè selezionati. Si chiama burocrazia. E, come un mostro mitologico, rischia di rubare energie e sforzi.

Lo sa bene Luigi Rocca, titolare dell'agenzia Mondial Viaggi di Piacenza. Che, alla domanda su quale sia uno dei principali temi da affrontare oggigiorno per la distribuzione, riflette un po’ e dice: "Troppa burocrazia, troppo complicata".

Sempre più complicata?
Di sicuro non si sta semplificando. Dovremmo dedicare più energie alla clientela, alla conoscenza del prodotto.

E invece...
...c'è un impegno di tempo che potrebbe essere ridotto con qualche semplificazione, per dedicarci di più ad altro.

Ad esempio?
Alla formazione.

Ha mai calcolato il tempo (e quindi il denaro) impiegato per i vari adempimenti burocratici?
Difficile calcolarlo. Anche perché spesso lo si fa fuori dagli orari d'ufficio. E questo è un problema per la crescita.

Un po' di burocrazia in meno faciliterebbe l'economia.
Ed è un peccato, perché potremmo andare più forte e invece siamo frenati. E poi ci sono le leggi che cambiano in continuazione.

Anche l'aggiornamento vi richiede molto tempo?
Bisogna sempre essere informati. Ad esempio con le nuove tecnologie: bisogna capire come funzionano, conoscere la regolamentazione...

Voi operate anche nell'e-commerce?
Per il momento no, ma ci stiamo pensando. In futuro sicuramente sarà necessario.

Con lo stesso prodotto proposto in agenzia?
Il web sta prendendo clienti alle agenzie perché ha un’offerta più flessibile.

I tour operator l'hanno capito?
Alcuni sì e sono diventati più elastici.

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