Il commento del direttore
Remo Vangelista
Sembra l'assalto alla diligenza. Ti arrivano indiani da ogni parte e la salvezza ti pare impossibile. Da qualche settimana è partita la caccia all'agenzia di viaggi con messaggi più o meno delicati, promozioni da ghigliottina e commissioni che svaniscono. Poi ci si aspetta grandi vendite natalizie, ma l'aria che tira è molto fredda. Basta prendere in esame qualche fatto degli ultimi giorni.
La potente Iata ha messo al lavoro un pool di esperti per elaborare un sistema di prenotazione che arrivi direttamente al consumatore finale. Salvo poi continuare a chiedere la tanta contestata fideiussione e sperare che il traffico della distribuzione torni ai tempi d'oro.
Air France ha intanto comunicato che dal prossimo febbraio riconoscerà agli adv una commissione dello 0,1 per cento (avete capito bene) sulla biglietteria intercontinentale causa "la grave crisi dell'economia europea", dicono dalla direzione generale del vettore. Politica che secondo gli addetti ai lavori verrà presto copiata da altre compagnie aeree.
Per i tour operator in alcuni casi sarebbe invece meglio sorvolare perché qualcuno non ha ancora le idee chiare e sul fronte network si sta passando dalle perplessità alle contestazioni.
Le compagnie di crociera che per alcune stagioni hanno spinto in alto le vendite dei dettaglianti stanno invece valutando quali strade prendere. A messaggi e dichiarazioni sulla stampa di settore si percepisce la volontà di intensificare il rapporto con la distribuzione.
Rimane il dubbio però che qualcuno dei crocieristi possa cercare vie alternative, perché la massiccia campagna di marketing rivolta al cliente finale sembra tradire le attese. Mettiamoci dentro anche il fatto che in alcune situazioni i network non agevolano il lavoro dei singoli punti vendita. A volte troppo presi a discutere di fusioni e acquisizioni. Sempre a parole però. Insomma sotto l'albero non rimane che il carbone per le agenzie di viaggi.
Twitter @removangelista
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