Parchi di divertimento: parte la protesta contro la chiusura

L’Associazione Parchi Permanenti Italiani dichiara una dura protesta contro il Governo che con l’ultimo Dpcm ne ha decretato la chiusura.

“Il provvedimento, del tutto inatteso, vanifica di fatto milioni di euro di investimenti sostenuti per mettere in sicurezza i parchi dotandoli di tutti i presidi, le tecnologie e le strutture necessarie per evitare assembramenti e scongiurare il rischio di contagio; investimenti che hanno permesso di operare nel pieno rispetto delle regole, senza registrare alcun focolaio in quattro mesi di attività” si legge in una nota dell’associazione.

“Pur nel rispetto e nella massima comprensione della gravità del contesto che ha condotto le Istituzioni a prendere una decisione così drastica – dichiara il presidente dell’Associazione Parchi Permanenti Italiani e presidente del parco a tema Leolandia, Giuseppe Ira – il trattamento riservato alle aziende del comparto ancora una volta è ricco di contraddizioni: la visita dei parchi divertimento si svolge sempre all’aria aperta ed è illogico vietarla, quando si permette di svolgere sport all’aperto, nei parchi e nei giardini pubblici. Nel caso di parchi tematici, il danno economico è enorme: il provvedimento arriva nel pieno della stagione di Halloween, dopo che abbiamo sostenuto investimenti ingenti per la tematizzazione dei parchi e l’acquisto delle derrate alimentari. È altrettanto incomprensibile la decisione di penalizzare zoo e acquari, lasciando aperti i musei”.

Preoccupa molto anche la promessa di adeguate misure di “ristoro”, che, ad oggi, si sono rivelate del tutto assenti nel caso del comparto. Dall'inizio della crisi, le aziende del settore sono state sistematicamente tralasciate dall’agenda politica e costrette ad autofinanziarsi, ricorrendo a prestiti o cedendo quote, se non l’intera proprietà, a fondi di investimento speculativi.

“Consideriamo immotivata la chiusura e, soprattutto, non tollereremo ulteriori silenzi – dice Maurizio Crisanti, segretario nazionale dell’Associazione Parchi Permanenti Italiani – in gioco ci sono i destini di centinaia di imprenditori e migliaia di lavoratori. I parchi divertimento sono stati esclusi da tutti i provvedimenti a favore di imprese e lavoratori del turismo".

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