Fiere e congressi chiedono la cassa integrazione fino al 30 giugno 2021

Un comunicato congiunto per chiedere che il settore di fiere, congressi e eventi ottenga l’estensione della cassa integrazione per l’emergenza Covid 19 fino almeno al 30 giugno 2021 e l’esonero totale, per tutto l’esercizio 2021, dal versamento dei contributi fiscali e previdenziali a carico dei datori di lavoro.

Sono queste le richieste che Aefi, Cfi e Federcongressi&eventi hanno inviato con una nota ai ministeri del Lavoro e dell’Economia, definendo la proroga della Cig per questi settori “una misura indispensabile per evitare una perdita di occupazione mai vista per i settori fondamentali per la ripresa del sistema produttivo ed economico del Paese che stanno affrontando una crisi strutturale di dimensioni senza precedenti”.

“Le fiere, assieme ai congressi, rappresentano il settore italiano che secondo il Cerved ha sofferto di più nel 2020, con perdite del fatturato attorno all’80% - dice Maurizio Danese, presidente di Aefi -. Da epicentro dell’emergenza economica nello scorso anno, la meeting industry vuole diventare simbolo della ripartenza del prodotto Italia nel 2021 non appena sarà consentito. Per questo riteniamo sia necessario poter accedere ai nuovi strumenti di sostegno allo studio per rafforzare e prolungare la Cassa Covid”.

I settori di fiere, congressi ed eventi da marzo 2020 hanno potuto lavorare solo per un breve periodo tra settembre e ottobre ma in totale mancanza di domanda.

“L’industria dell’organizzazione di eventi aziendali, convegni e congressi ha subito nel 2020 una riduzione dell’80% dei ricavi dovuti alle cancellazioni degli eventi già in calendario con una perdita per il comparto di ricavi per 28,5 miliardi di euro - commenta Alessandra Albarelli, presidente di Federcongressi&eventi -. Siamo in una situazione di blocco totale della domanda con conseguente azzeramento di potenziali ricavi almeno fino al 30 giugno 2021. Senza dubbio, poi, anche la seconda metà dell’anno non sarà a pieno regime”.

Di fatto, dicono le associazioni, la filiera di fiere, congressi ed eventi aziendali è ferma dal primo lockdown generale.

“L’ipotesi di una riapertura immediata delle attività fieristiche programmate per il 2021 – dice Massimo Goldoni, presidente Cfi – appare oggi problematica, per cui si rende necessario disporre di tutte le misure, economiche e sociali, che il Governo deve assicurare per garantire al sistema efficienza nel momento della auspicata ripartenza. Sostenere adeguatamente il sistema fieristico deve essere inteso come investimento per garantire futuri positivi ritorni all’economia nazionale”.

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