Aumento Iva sugli hotel: arriva la smentita dal Mef

"Le notizie diffuse da articoli di stampa relativamente a supposti incrementi selettivi dell’Iva che sarebbero allo studio, in particolare nel settore alberghiero e della ristorazione, sono prive di qualsiasi fondamento". Giunge da fonti interne al Ministero dell’Economia la smentita alle voci circolate nelle scorse ore sui principali quotidiani nazionali. "Il lavoro per la semplificazione e riduzione della pressione fiscale - precisano dal Mef - è focalizzato sull’Irpef".

La smentita, riportata dall’agenzia Adnkronos, arriva dopo le dure reazioni delle associazioni di categoria. Prima su tutte Federalberghi, che si è espressa con toni molto duri contro la misura. “Assistiamo sconcertati al fiorire di proposte bislacche, incentrate sull’aumento dell’aliquota Iva pagata da hotel e ristoranti – ha dichiarato il presindete Bernabò Bocca in una nota -. Chiediamo al Governo di non dar seguito a questa proposta autolesionista e di concentrare la propria attenzione verso le imposte evase da centinaia di migliaia di esercizi ricettivi abusivi che inquinano il mercato”.

Secondo il presidente di Federalberghi, un aumento dell'Iva sulle strutture ricettive avrebbe pesanti ricadute sul turismo nazionale. “Sento dire che la maggiore imposta sarebbe pagata dai turisti e che sarebbe soprattutto a carico degli stranieri. La verità - ha espresso il presidente degli albergatori italiani - è ben diversa: il prezzo principale sarebbe pagato dal nostro Paese, a causa della perdita di competitività del nostro sistema turistico, a tutto vantaggio dei paesi concorrenti, con grave danno per le imprese e i lavoratori italiani”.

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