Fidelizzare: le nuove direzioni del marketing per tenersi stretto il cliente

Mercato saturo, forte competitività, digitalizzazione e condivisione di informazioni. Sono i fattori che hanno portato a una crescita esponenziale delle scelte di viaggio e sistemazione alberghiera, si legge su Hotelmag, e che hanno fatto sì che, di fronte a tante opzioni, il viaggiatore diventi meno fedele verso una singola struttura ricettiva o una stessa destinazione.

“In realtà i clienti fedeli esistono, non sono solo un’utopia”, rassicura Giacomo Pini, ceo di GpStudios, che tratta ampiamente il tema della fidelizzazione nella rubrica Hotel Hub sul nuovo numero di Turismo d’Italia, sfogliabile online.

I programmi fedeltà, che hanno trovato negli scorsi decenni grande riscontro tra i viaggiatori leisure e business, oggi sembra non attecchiscano più come un tempo: un recente studio quantifica questo calo di interesse dei clienti verso la registrazione a un programma fedeltà con un -2,5% l’anno. “Questo, però, – ammonisce Pini – non significa che non bisogna più lavorare sul creare una forte identità di marca a cui i clienti più soddisfatti possano rimanere fedeli a vita. Come si costruisce una storia a lieto fine? …con pazienza e perseveranza. Il processo di fidelizzazione della propria clientela si sviluppa attraverso una serie di nodi e passaggi che si susseguono l’uno dopo l’altro nel tempo. E pur se a fronte di un processo lungo, un incremento del valore di customer loyalty in un’impresa ricettiva può aumentare il profitto dal 25% all’85%”.

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