Roma, Bill Gates vuole un hotel superlusso nel Vaticano: via alla battaglia dei ricorsi

Il suo solo nome basta a fare notizia, ma questa volta la sua operazione rischia di restare solo sulla carta: Bill Gates sembra deciso ad aprire nel territorio del Vaticano un albergo extralusso con tanto di spa, palestra e cuochi stellati. Ma l’operazione, del valore di 50 milioni di euro da spalmare in diversi anni, rischia di saltare per i ricorsi di chi ha perso il bando pubblico e anche perché lo stesso Papa non ne sarebbe contento: la Chiesa di Francesco rifugge lo sfarzo ed è vicina ai poveri, agli ultimi della terra.

Come spiega Corriere della Sera un hotel così sfarzoso stride con la politica del pontefice, improntata alla sobrietà e alla trasparenza.
L’edificio al centro delle polemiche è Palazzo della Rovere, in via della Conciliazione, a 300 metri in linea d’aria dalla basilica di San Pietro. Un edificio rinascimentale con tanto di torretta, cortile e affreschi del Pinturicchio.

La gara pubblica
Per alcuni secoli sede dei Gesuiti, è poi passato all’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, che ha bandito una gara pubblica per la sua gestione, specificando però che l’hotel avrebbe dovuto essere un 4 stelle superior rifuggendo dal lusso opulento. Tra le quasi 60 manifestazioni d’interesse la selezione ne ha lasciate solo tre, e di queste ora l’Ordine Equestre sta per proclamare vincitrice la compagnia Fort Partners/Four Seasons, di proprietà al 75% di Bill Gates, con la motivazione dell’offerta più vantaggiosa: un contratto da 35 milioni di euro in 27 anni (per un affitto annuale di 1 milione e 100), più i fondi necessari per restaurare le opere d'arte al suo interno.

Il business plan
Il progetto di Four Seasons prevede 64 stanze più 11 suite executive e 2 super-suite, a partire da un costo di affitto di 490 euro a notte, due ristoranti stellati, un centro benessere, una palestra, oltre al parcheggio sotterraneo già in costruzione. Un profilo di super lusso non conforme rispetto alle intese iniziali, che ha scatenato la reazione degli esclusi, prima il Radisson e poi la catena Centurion Hotel Management guidata da John Lagos. Centurion, dopo essersi vista negare l’accesso agli atti, preannuncia un esposto. La battaglia dei ricorsi è solo all’inizio.

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