Mercato alberghiero: il ritorno degli stranieri

L’Italia dei grandi hotel riconquista i viaggiatori esteri. A confronto durante la quarta edizione dell’Hospitality Forum di Milano, le grandi catene internazionali hanno attestato nel 2022 una robusta ripresa (ma una scarsa accessibilità) sia della domanda leisure che business.

Ancora vacanze di prossimità
“Complice il dollaro forte - ha osservato Alan Mantin, managing director development Southern Europe di Hilton Worldwide - gli americani hanno incrementato i soggiorni della scorsa Pasqua, lasciandosi però influenzare dal turismo di prossimità dell’era Covid nella scelta di nuove destinazioni, proprio come gli altri stranieri”.

Business travel in rimonta
“Nelle ultime settimane - ha rilanciato Gianleo Bosticco, senior director development Italy di Marriott International - il 51% dei nostri clienti esteri in Europa è americano; registriamo addirittura un numero di viaggi organizzati di lavoro superiore al periodo pre-pandemico. Non dobbiamo però nascondere il fatto che l’attuale domanda appare volatile e rischia una brusca contrazione in autunno”.

Prezzi più alti
“Il cliente post-covid ha compreso l’importanza della qualità dei servizi - ha invece osservato Jerome Lassara, vicepresident development Southern Europe di Accor - e questo può consentire un rialzo dei prezzi senza timore, soprattutto nel segmento lusso”.

“Grazie a tariffe sempre più flessibili - ha messo in evidenza Valerio Duchini, ceo B&B Hotels Italia - abbiamo avvicinato una clientela business diversa, fatta di rappresentanti o manutentori, segnando un revpar in aumento del 18% sul 2019. La sfida del futuro, tuttavia, sarà fidelizzare attraverso la nostra academy il personale, proprio come l’ospite”.

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