Eire 2013: le richieste dei big degli alberghi per investire in Italia

Hilton, Starwood e Nh Hoteles: scendono in campo anche i colossi del settore alberghiero a Eire 2013, per fare il punto sulle opportunità che il mercato italiano offre agli investitori e tratteggiare luci e ombre dell'hotellerie nostrana.

La filiera è in salute, nonostante la crisi, “ma abbiamo bisogno anche della collaborazione di banche e Governo per costruire un humus adeguato”, è il monito di Giorgio Palmucci (nella foto), presidente di Confindustria Aica. Tre gli aspetti fondamentali sui quali intervenire: attenzione alle problematiche fiscali, Tares e Imu in primis; standardizzare la classificazione alberghiera, “perchè vogliamo attirare turisti da tutto il mondo e poi ogni regione legifera in maniera diversa”, commenta Palmucci; rivedere il titolo V della Costituzione per promuovere l'Italia all'estero come unico brand.

L'edizione numero nove di Eire 2013 va in questa direzione e offre una sponda al settore alberghiero per rilanciare modelli di business positivi che hanno funzionato bene. “In Italia abbiamo lavorato molto sulla riqualificazione per attirare clientela straniera – spiega Alan Mantin, senior development director Southern Europe e North Africa di Hilton -: stiamo investendo sul Paese, anche attraverso la presenza di figure sul territorio”.

“Con 27 hotel in Italia abbiamo una copertura capillare del Paese e più del 50 per cento dei nostri clienti sono fidelizzati tramite il nostro programma”, commenta Francesco Brunetti, Milan area manager director Starwood.

Segue una tattica diversa ma efficace Nh Hotels, che ha scelto di investire “nei Paesi dove c'era una grande frammentazione alberghiera”, sottolinea l'a.d., Chema Basterrechea.

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