La crisi del rublo colpisce le montagne italiane: russi in calo del 20-30 per cento

Sono i grandi assenti sulle piste da sci italiane. Sono i russi che, a causa del crollo del rublo, registrano un crollo del 20-30 per cento solo sulle Dolomiti.

Il 2014 è stato un anno da dimenticare per l’economia russa, stretta tra le sanzioni internazionali, il calo del prezzo del petrolio e una grande fuga di capitali. E questo non poteva non avere conseguenze anche nel comparto del turismo: i prezzi dei biglietti aerei sono infatti aumentati del 15 per cento e quelli dei treni del 18 per cento.

Come si legge su La Stampa, a Courmayeur fioccano le disdette dei russi e la preoccupazione sale in tutta la Valle d’Aosta, dove gli stranieri costituiscono la metà dei turisti invernali. A Sestriere, in Piemonte, gli operatori sono invece più fiduciosi e si apettano un’ondata di turisti russi per Capodanno, mentre a Sauze d'Oulx e in Val di Fassa il calo potrebbe toccare rispettivamente il 50 e il 30 per cento rispetto all’anno scorso.

Nonostante un inizio di stagione non positivo, l’Enit rassicura che alla fine saranno pochi i russi che rinunceranno alle vacanze sulle montagne italiane, anche se i soggiorni saranno più brevi e abbonderanno le soluzioni low cost.

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