Il commento del direttore
Remo Vangelista
Oltre 150 entro il 2016. È un fenomeno in ascesa quello degli alberghi diffusi secondo lo studio condotto da Jfc, ma è ancora molta la confusione normativa.
Al momento sono 82 quelli ufficiali e sono Lazio, Umbria e Sardegna le regioni con il maggior numero di iniziative (rispettivamente 9, 9 e 8); mentre, afferma Massimo Feruzzi, amministratore unico di Jfc "ve ne sono altri 77 che si dichiarano tali, e si stima che a livello nazionale siano attive ulteriori 248 procedure".
Ma lo studio rivela molte mancanze "sul piano legislativo", mostrando "una situazione nazionale non completamente conforme da regione a regione", con differenze riguardo a classificazione, requisiti minimi, luogo (in alcuni casi centro storico, in altri casi in comuni compresi tra i 5mila e gli 8mila abitanti); sembra esserci sintonia solo sulla capacità ricettiva minima, 5 camere, e sulla dimensione, tra gli 8 e i 14 metri quadri.
Motivo di ciò l'eccesiva diversificazione di iniziative legislative regionali e la mancanza di una direttiva nazionale. Così, se la prima a deliberare a riguardo è stata, 16 anni fa, la Sardegna, seguita da Valle D'Aosta, Lombardia, Abruzzo, Veneto, Piemonte e, di recente, Molise, resta ancora senza legge la Provincia autonoma di Bolzano e la Toscana ha deciso di non emanare alcun regolamento attuativo, ma solamente di riconoscere la nuova forma di ricettività nel Testo Unico del Turismo.