Intervista esclusivaDorina Bianchi: "Tutti i segreti del Piano strategico"

“Dopo 30 anni l’Italia si è dotata di uno strumento di governance”. Dorina Bianchi  risponde con orgoglio e racconta a TTG Italia la storia e il percorso del Piano strategico del turismo. In questa intervista il sottosegretario al Mibact del Governo Gentiloni spiega la strategia per rilanciare il Paese, con un occhio di riguardo per l’innovazione.

Il Piano strategico, approvato in via definitiva a febbraio scorso, è entrato ora nella sua piena operatività?
Il Piano è stato approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri lo scorso 17 febbraio e ora è nel pieno della sua fase operativa. L’obiettivo è recuperare competitività nell’arco di 6 anni, in un settore che parte da un attivo di 171 miliardi di euro - pari all’11,8% del Pil e al 12,8% dell’occupazione. Secondo le stime di Confturismo, nel biennio 2016-2018 si prevede una crescita di oltre il 3% degli arrivi, grazie soprattutto al movimento extraeuropeo (+5,8%). Il turismo è l’unico settore che ha continuato a crescere in questi anni di crisi e continuerà a crescere.

Il 2017 sarà l’anno dei Borghi. L’Italia da scoprire…
L’obiettivo del Piano è il rinnovamento e l’ampliamento dell'offerta turistica, la valorizzazione di nuove mete e la creazione di occupazione. Con una direttiva del ministro Dario Franceschini, infatti, è stato istituito il 2017 come Anno dei Borghi che prevede una serie di attività: la costituzione del Comitato per i Borghi turistici italiani, l’elaborazione di linee guida e modelli per favorire l’organizzazione di un Forum Nazionale sui Borghi, la realizzazione di un Atlante dei Borghi d’Italia e il riconoscimento annuale di 'borgo smart' per la comunità locale dimostratasi più attiva nell’ambito dell’innovazione dell’offerta turistica. È stato lanciato, inoltre, il progetto 'Borghi, Viaggio italiano', di cui capofila è la Regione Emilia Romagna, a cui hanno aderito quasi tutte le regioni italiane ed è finanziato con oltre 1 milione di euro.

Come intendete diversificare l’offerta turistica del Paese?
La diversificazione dell’offerta turistica è uno degli obiettivi principali del Piano, insieme alla destagionalizzazione e al decongestionamento delle mete mature, come le grandi città d’arte. È necessario indirizzare i flussi turistici verso territori ricchi di potenzialità ancora inespresse, quali aree rurali, piccole e medie città d’arte, parchi naturali e marini. Tutto all’insegna della sostenibilità ambientale e culturale e della valorizzazione della cultura e del territorio. La strategia per la diversificazione prevede la realizzazione, in collaborazione con le Regioni, del primo Catalogo dei prodotti e delle destinazioni italiane, progetti innovativi di formazione delle guide del patrimonio storico e culturale con gli attrattori enogastronomici, creazione di forme di percorrenza alternative.

Uno dei punti chiave del Piano è l’innovazione. Cosa ci dobbiamo aspettare nei prossimi mesi?
Le nuove tecnologie sono diventate fondamentali nella fruizione turistica. Il 91% degli utenti che ha accesso a internet ha prenotato online almeno un prodotto, il 42% utilizza un device mobile per prenotare e il 68% cerca online prima di decidere. Inoltre è fondamentale dare un accesso a una rete internet ai nostri turisti, come avviene anche all’estero. Dobbiamo fornire un servizio di qualità. Pertanto, abbiamo siglato un protocollo con il Mise e con Agid per la digitalizzazione dei servizi turistici e l’utilizzo della banda ultralarga per collegare tutti i siti turistici e culturali, una rete wi-fi diffusa e federata con un sistema di accesso unico, dati pubblici e privati aperti, con standard e regole di utilizzo che consentano lo sviluppo di servizi. Abbiamo richiesto di inserire il Mibact nella cabina di regia di Industria 4.0 che prevede un insieme di misure in grado di favorire gli investimenti per l’innovazione e per la competitività delle imprese.

Ci saranno novità anche per quanto riguarda il marketing del brand Italia.
La grande risorsa da sfruttare è il brand, che permette di distinguere l’Italia da qualunque suo altro competitor per: cultura, bellezza, stile di vita e di enogastronomia. L’Italia deve riuscire a trarre il maggior vantaggio possibile dall’indiscutibile attrattività che queste caratteristiche hanno nell’immaginario di milioni di viaggiatori. Siamo un Paese unico, in poco più di 1.500 Km andiamo dalle montagne più alte d’Europa a spiagge meravigliose poco distanti da un patrimonio di 3000 anni di storia, ma anche musica, gusto, cucina; il turismo si delinea sempre di più come esperienziale e l'Italia è un Paese da vivere. Il sentiment dei viaggiatori stranieri che hanno visitato il nostro Paese è molto alto, pari all'82,4%. Questi dati trovano riscontro anche sui social media: l'Italia è il Paese più fotografato al mondo su Instagram, con ben 54,4 milioni di immagini taggate con l'hashtag #italy.

Quali risorse utilizzerete per rendere operativo il Piano e dove le state reperendo?
Questo Governo ha invertito la tendenza ed è tornato a investire in cultura: il budget del Mibact è in aumento del 27% e abbiamo messo risorse concrete nel patrimonio culturale. Ad esempio il progetto da 1 miliardo per la cultura che ha previsto 33 interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio e di potenziamento del turismo culturale. Per il turismo puntiamo soprattutto sulla promozione che è affidata a Enit, che è diventato ente pubblico economico (da ente pubblico non economico) e che ha ricevuto in virtù di questo direttamente dal Mibact 10 milioni di euro più altri 84 milioni di euro per il Piano Triennale. Di questo budget, il 60% sarà destinato a spese promozionali.

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