Firenze a rischio overtourism: crescono gli alloggi in strutture non censite

Il turismo dei grandi numeri rischia di minare gli equilibri di una città come Firenze, che con 380mila abitanti si trova a dover gestire nei periodi di punta fino a 10 milioni di pernottamenti in strutture ufficiali, come avvenuto nel 2018. A spiegarlo secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano è Grazia Galli di Progetto Firenze: “Le stime dell’Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana ci dicono che oltre la metà delle presenze però sfugge ai dati ufficiali -  spiega la Galli -.  Secondo le stime si sono raggiunti i 25 milioni di presenze, tenendo conto anche dei pernottamenti in locazioni non censite, come quelle prenotate online e di altrettanti turisti e turiste giornalieri che arrivano in autobus, treno o spostandosi dai comuni limitrofi”.

Centro storico a rischio overtourism
Intanto, sta esplodendo il numero degli affittacamere che sta cambiando il centro storico della città. Nel primo trimestre dell’anno sono stati scelti da 90mila persone, secondo i dati rilevati dalla Città Metropolitana che tengono conto, però, solo degli alloggi registrati. “Negli ultimi 10 anni c’è stato un proliferare degli affitti turistici. Le locazioni ad esempio tramite Airbnb sono passate da 3mila nel 2014, alle oltre 11mila del 2018. Con la nuova legge sul turismo cominciano a essere censite ma adesso non abbiamo ancora dei numeri ufficialiLa Galli ha raccolto i dati sull’overtourism a Firenze, visto dalle persone residenti nel centro storico in un  libro-inchiesta in uscita ‘La filosofia del trolley’. “Ormai oltre il 70 per cento degli annunci per affitto di immobili residenziali è a uso turistico. Da una nostra ricerca, che abbiamo provato a fare sulle principali piattaforme, la percentuale è di 10 locazioni turistiche per 1 annuncio di affitto abitativo nel centro storico”.

Voce trainante del Pil
"All’inizio la sharing economy era molto usata dai fiorentini, ma ormai, come ci dicono i dati di Inside Airbnb è gestita da multiproprietari, soprattutto grossi immobiliaristi. Il turismo ha permesso di sopravvivere dopo la crisi economica. Oggi contribuisce anche per il 15-20 per cento al Pil di Firenze, ma è anche una grossa industria che consuma la città”.

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