Ava: "A Venezia numeri infinitesimali rispetto alla norma"

“Tutta la filiera turistica vuole reagire. Abbiamo adottato protocolli stringenti per garantire la sicurezza di ospiti e collaboratori, ma per avere un’inversione di tendenza bisognerà attendere la riattivazione delle rotte internazionali”. Daniele Minotto, vicedirettore di Ava (Associazione Veneziana Albergatori), sa bene che il ritorno dei turisti a Venezia dipende in buona parte dalla ripresa dei collegamenti aerei, si legge su Hotelmag.

“Oggi i numeri sono infinitesimali rispetto a quelli a cui eravamo abituati – evidenzia Minotto -. Circa il 70% delle strutture alberghiere è operativo, ma i tassi di occupazione si aggirano intorno al 10%, con punte del 15 durante i weekend”. Troppo poco per una destinazione da sempre alle prese con i problemi di overtourism. “La maggior parte dei turisti sono italiani, ma sono numeri molto piccoli – aggiunge -. Poi ci sono le presenze sporadiche dei tedeschi che arrivano a Venezia con mezzi propri. Ma parliamo di una domanda che si muove sotto-data ed è fin troppo sensibile alle informazioni veicolate dai media. Solo l’altro giorno è bastata la notizia di un focolaio a Jesolo perché arrivassero subito le disdette e si diffondesse la convinzione che il Veneto fosse ripiombato nella situazione di marzo”.

Ecco perché, conclude il vicedirettore di Ava, “cerchiamo di far passare il messaggio di un territorio che ha saputo reagire ed è pronto ad accogliere i turisti”.

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana