Veratour punta
sul “Mediterraneo
allargato”

Mediterraneo e Italia in primo piano anche nell’estate 2025. Per Veratour è tempo dei primi bilanci sulla stagione estiva e i numeri sono in crescita rispetto al 2024.

L’analisi del Centro Studi Veratour sui dati di vendita in Italia nei primi mesi dell’anno e sulle prenotazioni per la bella stagione dimostra come il settore turistico resti vivace nonostante l’instabilità a livello internazionale.

I volumi relativi alla sola stagione estiva (prenotazioni confermate per viaggi nel periodo giugno-settembre) fanno registrare una crescita del fatturato Veratour del 10% rispetto allo stesso periodo del 2024. Guardando all’intero 2025, Veratour si attende un aumento dei volumi del 10%: la proiezione del fatturato al 31 dicembre è pari a 270 milioni di euro.

Le tre nuove aperture in catalogo Veratour del 2025 si stanno distinguendo per il gradimento ottenuto, con il tutto esaurito per la novità Cipro e ottimi riscontri per Rodi e la crociera delle Cicladi.

“La nostra strategia per l’estate punta sul ‘Mediterraneo allargato’ – spiega il ceo Stefano Pompili -. L’Italia va molto bene e abbiamo potenziato la nostra offerta in Grecia e a Cipro. La Spagna diventa sempre meno appetibile per noi, dove i costi di gestione sono cresciuti a doppia cifra e non possiamo garantire i nostri standard. Per questo guadagnano mete come la Tunisia e l’Egitto con un ottimo rapporto qualità prezzo. Guardando un po’ più lontano anche Capo Verde sta andando bene. Tutte mete scelte perché offrono atmosfere suggestive e servizi di alta qualità. Per questo abbiamo un’alta percentuale di clienti repeater, siamo al 43% di persone fidelizzate che tornano in un nostro villaggio, è una metrica importante”. In questo contesto, lo scontrino medio è di mille 580 euro per passeggero.

Guardando alle prenotazioni, sempre per il periodo giugno-settembre, ha scelto l’Italia il 28% dei clienti. A pari merito nei dati elaborati dal Centro Studi Veratour c’è l’Egitto con il 28%. Segue la Tunisia con il 10%. Grecia e Spagna si attestano entrambe al 3,75%; l’Oceano Indiano (Zanzibar, Kenya e Maldive) al 6%; Capo Verde, Fuerteventura e Tenerife sommati arrivano al 7%. I restanti viaggiatori sono divisi tra Oman, Caraibi e Stati Uniti.

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