Un ministero per il turismo: l’appello di Patanè a Draghi

Un ministero dedicato al turismo: Confturismo-Confcommercio si unisce al coro di chi chiede al futuro Governo Draghi di dare finalmente la giusta centralità al comparto.

A prendere posizione è direttamente Luca Patanè, presidente di Confturismo (nella foto): "Se nuovo corso deve essere, che lo sia davvero, con provvedimenti incisivi e segnali forti rivolti ai principali settori economici del Paese, a partire dal turismo".

Le speranze
Le speranze riposte nel nuovo esecutivo da parte delle associazioni di categoria sono molte: si chiede un Ministero del Turismo oppure, concede Patanè, "in attesa che il turismo diventi per Costituzione materia di competenza concorrente Stato-Regioni, un Dipartimento forte e ben strutturato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Altre soluzioni sono solo un palliativo".

I numeri
I numeri generati dal settore turistico in Italia, del resto, sono noti: "Rappresentiamo il 13% del PIL e impieghiamo il 15% della forza lavoro; contribuiamo per 44 miliardi alla bilancia commerciale italiana e registriamo un valore della produzione di 190 miliardi, con le componenti più direttamente collegate".

Serve dunque un cambio di passo perché "la trasversalità del turismo non si esaurisce nel campo della cultura né in quello dell'agricoltura né in altri. Nella crisi della pandemia, dove è venuto meno il turismo sono crollate le transazioni del commercio, dei trasporti, di tutte le tipologie di servizi, persino il gettito delle imposte locali".

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