Italiani e viaggi: voglia di vacanza, ma nuove abitudini. Ecco le tendenze

La voglia di viaggiare rimane forte tra gli italiani. A dirlo sono i risultati della prima analisi dell’EY Future Travel Behaviours, osservatorio periodico che rileva su un campione di 1000 soggetti i trend connessi ai viaggi per vacanza e per lavoro nel Paese. Secondo lo studio, due connazionali su tre sono pronti a partire appena possibile e il 23% a ripetere il viaggio più volte.

A favorire la voglia di viaggiare i periodi di lockdwon e gli stop forzati imposti dalla pandemia, ma cambiano le priorità quando si pianifica il viaggio e la salute incide in maniera significativa sul traveler journey.

Il rischio
La maggior parte degli individui che oggi sceglie di mettersi in viaggio è consapevole del rischio di contagio da Covid-19 e di conseguenza cerca di prendere tutte le precauzioni necessarie per evitarne la propagazione. Questo si riflette trasversalmente in tutte le scelte che compie, dalla pianificazione iniziale del viaggio all’arrivo a destinazione. E la scelta legata al mezzo con cui viaggiare diventa dunque fondamentale.

Il 62% degli italiani che decidono di spostarsi, sia per motivi di lavoro sia di vacanza, ha particolarmente a cuore le possibili conseguenze del viaggio sulla propria salute e benessere. La maggior parte degli intervistati (59%) sperimenta uno stato di ansia nei confronti della propria salute, mentre solo il 9% del campione si dichiara “calmo” nei confronti di un possibile rischio sanitario.

Nuove esigenze
La preoccupazione per gli aspetti sanitari connessi al viaggio si riflette anche in una nuova priorità a livello dei servizi richiesti dai viaggiatori. A fronte anche di un anno di grandi incertezze, gli italiani chiedono innanzitutto la possibilità di ottenere rimborsi e bonus automatici in caso di ritardi o disservizi (67%). Inoltre, desiderano avere a disposizione tariffe flessibili, che garantiscano ad esempio la possibilità di usufruire di modifiche e cancellazioni gratuite (61%). Una novità rispetto al passato, divenuta oggi imprescindibile, è rappresentata dal 54% degli italiani che pretende l’adozione di misure adeguate a garantire il distanziamento ed evitare assembramenti e dal 46% che richiede la distribuzione di presidi personali per garantire la sicurezza sanitaria.

“Per poter dare un contributo alla ripresa del turismo – spiega Claudio d’Angelo, transportation market segment leader di EY - è fondamentale individuare quali siano i driver che guidano i viaggiatori nella scelta del mezzo di trasporto affinché gli operatori della mobilità possano rispondere alle nuove esigenze dei viaggiatori durante le diverse fasi del traveler journey. Le nuove preferenze di spostamento, la personalizzazione dell’offerta e dell’esperienza di viaggio e soprattutto la grande attenzione per i temi ambientali e di sicurezza sanitaria, rappresentano cambiamenti strutturali e determinanti non solo per gli operatori della mobilità ma anche per tutto il sistema turismo”.

La pandemia sembra, inoltre, aver acceso significativamente l’attenzione dei viaggiatori verso la sostenibilità ambientale: una consapevolezza latente, che emerge dalle rilevazioni implicite realizzate appositamente per indagare la propensione degli intervistati. I dati dell’Osservatorio ci mostrano infatti che l’attitudine alla sostenibilità interessa il 67% degli intervistati, percentuale significativamente maggiore rispetto al 42% di chi dichiara esplicitamente di avere una particolare attenzione all’ambiente. Infine, guardando all’età, la generazione Z (età compresa tra i 18 e i 25 anni) è la più sensibile di tutti al tema (54%).

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