Riforma del lavoro, le perplessità di Federalberghi

Federalberghi non ci sta. La riforma del lavoro non piace ai vertici della Federazione e il malcontento prende voce dalle labbra del presidente Bernabò Bocca.

"L'aggravio dei costi sui contratti a termine - sostiene - e, più in generale, la stretta sulla flessibilità in entrata penalizzano ingiustamente il nostro settore, caratterizzato da un'esigenza strutturale di flessibilità".

L'aspetto su cui il presidente vuole insistere è la necessità, da parte dell'Esecutivo, di una maggiore considerazione per un comparto fondamentale per l'economia della Penisola, "un settore - precisa Bocca - che produce occupazione stando a quanto recentemente diffuso dalla Banca d'Italia, secondo la quale negli anni 2000-2010 il lavoro nel turismo è cresciuto del 28 per cento, a fronte di un valore medio nazionale del 7 per cento e di una decrescita del 7 per cento del settore industriale".

Secondo il presidente la riforma Fornero ha considerato solo parzialmente le specificità del settore, "in quanto occorre saper guardare in modo moderno al concetto di stagionalità, che non può essere limitato al mero fattore climatico, ma deve tener conto dell'evoluzione del mercato".

"Confidiamo - conclude Bocca - che in Parlamento la riforma possa essere migliorata, anche consentendo alla contrattazione collettiva di adottare soluzioni che tengano conto delle specifiche esigenze dei settori e dei territori".

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