Federalberghi:"Tassa soggiorno iniqua"

"L'imposta di soggiorno è un condensato di fantasia e individuare l'esercizio ricettivo come punto di prelievo è una decisione profondamente iniqua".

Non usa mezzi termini Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi (nella foto), per definire la tassa. Un balzello che, secondo lui, è "difficile da spiegare non solo ai turisti italiani, ma ancor più agli stranieri".

"Le tariffe  - commenta - oscillano dagli 0,20 ai 5 euro al giorno a persona, per un gettito complessivo stimato per il 2012 in 150 milioni di euro in larga parte destinati a ripianare i deficit dei singoli Comuni e non a migliorare la turisticità delle singole località".

Inoltre le esenzioni per i minori variano di città in città. Ad esempio a Napoli sono esentati i minori fino a 18 anni, a Firenze l’esenzione arriva fino a 12 anni, a Roma e Venezia fino a 10 anni, ma se la stessa famiglia volesse andare in una località termale a Tivoli, per esempio, l’esenzione riguarderebbe i figli fino a 2 anni, a Montecatini fino a 10 anni, a Fiuggi fino a 12 anni ed a Chianciano fino a 13 anni.

Secondo il presidente Federalberghi l'imposta dovrebbe essere abolita: "Le funzioni svolte dagli enti locali in campo turistico - aggiunge Bocca - dovrebbero essere finanziate mediante compartecipazione degli stessi al gettito Iva di tutte le attività produttive, non solo terziarie, che traggono beneficio dall'economia turistica".

Al momento la regione che conta più Comuni tassati è la Toscana con 82, segue il Piemonte con 68, la Valle d’Aosta con 40, la Lombardia con 37, il Veneto con 20, la Campania con 16, la Puglia con 13 ed ex equo, forse per prossimità territoriale, la Sicilia e la Calabria con 10.

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