Italia Paese dei desideri secondo Isnart

L'Italia resta sempre la destinazione numero uno nei desideri dei viaggiatori internazionali, ma quando si tratta di acquistare un viaggio nel Belpaese il desiderio non sempre si tramuta in realtà.

È quanto emerge da uno studio di Unioncamere Isnart, pubblicato su 'Impresa Turismo', pubblicazione a cura dell'Istituto nazionale ricerche turistiche.

Secondo l'indagine sette operatori dell'intermediazione organizzata internazionale su dieci dichiarano che l'Italia è la destinazione più richiesta dalla clientela nel mondo.

In seconda posizione la Francia (per il 56 per cento dei tour operator intervistati) e a seguire la Spagna (44 per cento), la Germania e la Gran Bretagna (34 per cento dei tour operator ciascuno).

"L'Italia - spiega Maurizio Maddaloni, presidente dell'Isnart - è un Paese desiderato da tutti. Tuttavia solo nel 33 per cento dei casi alla richiesta segue anche l'acquisto del viaggio".

Una percentuale ancora lontana, ma comunque in crescita rispetto al 2012, quando l'acquisto si fermava al 27 per cento.

Ma quali sono le motivazioni che spingono gli stranieri a scegliere il Belpaese? Innanzitutto il binomio cultura-enogastronomia, ma anche la storia, il patrimonio turistico-ambientale e, infine, lo stile di vita.

Il bacino europeo conferma un trend di stabilità, con il 32 per cento dei viaggi venduti dai tour operator in particolare in Olanda, Repubblica Ceca e Svezia.

Per i mercati emergenti come la Russia, l'incidenza dell'Italia sulle vendite mondiali è del 45 per cento nel 2013 contro il 28 per cento del 2011).

Il nostro Paese recupera quote di mercato anche nel Nord America dove, a seguito di un calo rilevante registrato nel 2012, il 47 per cento dei tour operator statunitensi ed il 41 per cento dei canadesi commercializzano l'Italia.

Trend incoraggiante anche sui mercati asiatici e del Pacifico, dove nel 2013 la quota di venduto è pari al 29 per cento (25 per cento nel 2012 e 23 per cento nel 2011).

Per quanto riguarda, invece, l'andamento del 2014, secondo il 73 per cento degli operatori interpellati sarà in linea con l'anno precedente.

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