Isole Cook, crescono gli italiani. Costantini: “Spero nei 2mila arrivi entro i prossimi due anni”

“Penso che possiamo arrivare tranquillamente a 2mila arrivi nel giro dei prossimi due anni”. È ottimista Nick Costantini, general manager Southern Europe per Cook Islands Tourism Corporation, quando parla delle prospettive di crescita del mercato italiano nelle isole Cook. Ad alimentare le buone speranze un trend che negli ultimi 5 anni ha visto il numero dei turisti italiani salire considerevolmente nella destinazione.

“Dai 400 passeggeri di 6/7 anni fa adesso abbiamo raggiunto i 1.500. Considerando che non ci sono voli diretti, è un trend interessante”, spiega a TTG Italia.

L'identikit
Tracciando un profilo dei connazionali che scelgono le isole, si scopre che la destinazione sta piano piano catturando le attenzioni di target diversi. “Abbiamo i viaggi di nozze sicuramente – spiega Costantini -, ma anche chi vuole vivere la cultura polinesiana autentica, tant’è vero che abbiamo molti che scelgono la combinazione Giappone e isole Cook, molti che fanno l’Australia o il giro del mondo. C’è poi chi va in America, nei parchi, e vuole fare un’estensione mare interessante, alternativa alle Hawaii”. E poi ancora “coppie romantiche in viaggio per anniversari, famiglie,  perché - precisa - è un viaggio molto educativo, i single professionisti e chi sta facendo una working holiday visa in Australia o in Nuova Zelanda”.

Ma un altro target è nell'obiettivo delle isole. “Stiamo puntando adesso anche al ‘winter sun’, a coloro che vogliono andare al mare in inverno. È un’alternativa alle mete dell’Oceano indiano e ai Caraibi, si sta bene e i prezzi sono bassi”. A. N.

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