L’Egitto riapre i confini:turisti stranieri da giugno

La grande macchina del turismo egiziano sta rimettendosi in  moto. Il settore, che pesa per il 15 per cento sul Pil del Paese, potrebbe riprendere fiato e consistenza dopo il recente incontro fra il primo ministro egiziano Mustafa Madbouli con i ministri del Turismo e delle Antichità Khaled Al Anani, della Salute Hala Zayed e dell'Aviazione civile Muhammad Manar.

Le misure in aeroporto
A seguito della riunione, il Governo sta mettendo a punto una serie di misure che verranno adottate negli aeroporti per ridurre gli assembramenti. L’obiettivo è quello di ricominciare con le attività alberghiere rivolte al turismo interno già dalla metà maggio. Tra i provvedimenti presi in esame sono all’ordine del giorno una distanza di due metri da tenere dai banchi del check in e da altri sportelli negli aeroporti. Inoltre, gli alberghi egiziani potranno aprire solo con una capacità del 25 per cento in occasione della festa di chiusura del mese sacro di Ramadan prevista per il 23 maggio. Nelle due settimane successive, la capacità potrebbe essere portata al 50 per cento.

Stranieri da giugno
E per l’inizio di giugno, dovrebbe essere la volta anche dei turisti stranieri. Anche perchè il settore turistico perde un miliardo di dollari al mese e rappresenta la principale fonte di ricavi in valuta estera.“In queste ore l’Egitto sta valutando quando riaprire i confini – aveva anticipato il cco di Alpitour, Pier Ezhaya, in un’intervista resa al direttore di TTG Italia, Remo Vangelista -. Si tratta di un Paese già abituato a lavorare con bassa occupazione per i fatti degli anni scorsi. Poi bisognerà capire se ci sarà il via libera del nostro Governo ai viaggi all’estero. Insomma tante variabili e noi in costante attesa di informazioni precise”.

Le misure allo studio
Le avvisaglie di riapertura ci sono comunque già tutte, in quanto il Governo egiziano sarebbe al lavoro per mettere a punto i protocolli sanitari da adottare negli alberghi. In primo piano sarà necessario prevedere un’area dove isolare eventuali clienti affetti o sospetti di coronavirus, alla quale si affiancherà la presenza obbligatoria di un medico residente. Da rivedere anche la tipica accoglienza dei villaggi, che dovranno evitare l’animazione che prevede assembramenti, feste o  spettacoli a vantaggio di un’assistenza più soft e discreta. Medesimo discorso per la ristorazione, che dovrà rispettare le regole del distanziamento sociale.
Fra gli altri temi sul tappeto, la sanificazione degli ambienti comuni delle strutture e delle camere, la possibilità di effettuare la registrazione online e la necessità di produrre tutta la documentazione sanitaria richiesta dalla nuova normativa. Un nodo fondamentale sarà quello della ripresa dei collegamenti aerei, necessari per allargare i confini di una ripartenza sulla quale molti operatori italiani cominciano a sperare.

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