Il Wttc al Governo britannico: "La quarantena va rivista". A rischio 3 milioni di posti di lavoro

Il calo del turismo internazionale dovrebbe costare all'economia britannica quest'anno circa 22 miliardi di sterline e mettere a rischio quasi tre milioni di posti di lavoro. Come riportato da TTG Media infatti, il Wttc stima che la spesa dei visitatori internazionali per l'anno scenderà di quasi l'80% rispetto al 2019.   

Secondo il rapporto sull'impatto economico nel 2020 del World Travel and Tourism Council, i viaggi e il turismo - direttamente o indirettamente - hanno sostenuto quasi quattro milioni di posti di lavoro, circa l'11% della forza lavoro totale della Gran Bretagna e generato quasi 200 miliardi di sterline di Pil. Tuttavia, lo scenario più pessimistico prevede che fino a tre milioni di posti di lavoro siano ora a rischio.

"La sofferenza economica causata ai lavoratori dipendenti dai viaggi e dal turismo emerge con chiarezza dagli ultimi dati a nostra disposizione - ha detto il presidente e amministratore delegato del Wttc, Gloria Guevara -. La mancanza di viaggi internazionali causata dalla pandemia potrebbe spazzare via più di 22 miliardi di sterline dalla sola economia britannica, con una perdita di 60 milioni di sterline al giorno. Potrebbe anche minacciare la posizione di Londra come uno dei principali hub mondiali per i viaggi d'affari e di piacere, con altre destinazioni pronte a prendere il sopravvento".
Guevara ha esortato il governo a sostituire con urgenza le misure di quarantena del Regno Unito con programmi di test e traccia "rapidi, completi ed economici" in tutti i principali punti di partenza del Paese, una misura che impatterebbe molto meno rispetto alla quarantena globale.

"Ciò consentirà il ripristino di corridoi aerei vitali tra paesi e regioni con tassi di casi Covid-19 simili”.
Guevara ha affermato che ripristinare i viaggi d'affari tra i principali centri finanziari del mondo, come Londra e New York, aiuterebbe a dare il via a una ripresa economica globale. "Il coordinamento internazionale per ristabilire i viaggi transatlantici per affari e piacere fornirebbe una spinta vitale al settore e andrebbe a vantaggio di compagnie aeree e hotel, agenti di viaggi e tour operator".

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