Uk, la tempesta perfettaStop ai voli dall'Europa

“Mi rifiuto di cancellare il Natale”. Solo pochi giorni fa Boris Johnson, definendo ‘inumano’ il lockdown, aveva previsto per la Gran Bretagna un allentamento delle restrizioni agli spostamenti nei giorni a ridosso delle festività. Sembrava tutto deciso ma ecco arrivare, improvvisa, la nuova tempesta: la cosiddetta ‘variante inglese’ del Covid-19 che con la sua virulenza ha messo a tacere tutti, Boris compreso, raddoppiando in appena una settimana i contagi nel Regno Unito e dando vita a focolai del virus persino in Australia.
Poche ore sono bastate a far diventare la Gran Bretagna il Paese potenzialmente più infettivo del continente e, di conseguenza, a isolarla progressivamente dal resto del mondo.

Il cordone sanitario
La prima nazione ad agire è stata l’Olanda, che già domenica ha interrotto i voli da e per il Regno Unito fino al 1 gennaio 2021. A seguirla a ruota Belgio, Lussemburgo, Austria e Lettonia. La Germania ha vietato tutti i voli fino al 31 dicembre, mentre il Portogallo ha limitato i viaggi da e per il Regno Unito, ad eccezione dei cittadini portoghesi e di quelli legalmente residenti in Portogallo. E poi ancora la Francia, l'Irlanda, la Finlandia… Ai britannici fino a ieri restava possibile viaggiare solo in pochi Paesi europei, tra cui la Spagna, che sembrava prendere tempo in attesa di una decisione unitaria dell’Ue. Ora però anche Madrid ha deciso per il blocco anche se, a differenza di molte altre destinazioni, non ha introdotto un divieto totale sui voli dal Regno Unito, poiché continuerà ad accettare cittadini e residenti spagnoli. In ogni caso l'orientamento generale dell Ue, secondo quanto filtra dal governo tedesco, è comunque essere quello di uno stop ai voli con Londra da parte di tutti i 27.

La decisione italiana
In Italia il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato una nuova ordinanza che blocca i voli in partenza dalla Gran Bretagna e vieta l'ingresso in Italia di chi vi è transitato negli ultimi 14 giorni. Chiunque si trovi già nel nostro Paese, in provenienza da quel territorio, è tenuto a sottoporsi a tampone antigenico o molecolare contattando i dipartimenti di prevenzione.
Gli inglesi, dunque, sono bloccati, ma lo sono anche le migliaia di nostri connazionali con le valigie già pronte per riunirsi alle loro famiglie italiane. Se verrà deciso di intervenire a livello governativo i nostri connazionali potrebbero essere imbarcati su aerei di Stato, ma ci vorrebbe un accordo tra Roma e Londra che, per ora, non c’è ancora. Non resta loro, come suggerito da Enac, che mantenersi in costante contatto con le compagnie aeree per essere informati in tempo reale sulle modalità di viaggio. O sperare in un voucher di rimborso, dopo aver speso per niente anche i soldi - fino a 6-700 sterline per una famiglia di quattro persone - del tampone obbligatorio che il governo Conte chiedeva agli italiani in arrivo da Londra.

Lo spettro del no-deal
Una situazione a dir poco drammatica, sulla quale si innesta lo spettro sempre presente della Brexit con il famigerato ‘no-deal’ che potrebbe ulteriormente limitare gli spostamenti dei britannici in territorio europeo anche nel nuovo anno: a partire dal primo gennaio ai viaggiatori inglesi potrebbe infatti essere vietato entrare nei Paesi dell’Ue, in quanto sarebbero soggetti alle stesse restrizioni in vigore oggi per le nazioni che non appartengono all’Unione europea. La tempesta perfetta è arrivata.
Stefania Galvan

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