La Thailandia rivede al ribasso le stime di arrivi per il 2010

"È troppo presto per stimare i danni dei disordini politici sul nostro incoming, ma penso che, a fine anno, arriveremo a perdere un milione di arrivi rispetto ai 15,5 milioni previsti". Surapol Sritrakul, presidente dell'Associazione degli agenti di viaggi tailandesi, traccia un primo bilancio delle ripercussioni delle tensioni tra i protestanti antigovernativi e l'esercito regolare nel Paese. L'effetto più pesante si sta facendo sentire sui mercati emissori dell'Est asiatico; in effetti il numero di turisti provenienti da Cina, Hong Kong e Corea del Sud è crollato repentinamente a partire da metà marzo. Molti voli charter dalla Cina sono stati annullati e anche i visitatori di Hong Kong hanno rinunciato ai viaggi in Thailandia. Secondo i dati dell'ente del turismo Tat il calo di arrivi da questi mercati a marzo è del 12,5% rispetto allo stesso mese del 2009. "Al contrario di Bangkok - sottolinea il vicegovernatore Tat Prakit Piriyakiet - le località balneari di Phuket, Krabi e Samui non hanno subito contraccolpi negativi sul fronte turistico".

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