Fuoco amico a Saigon

Nel cuore della notte un boato, seguito da scoppi e botti. Salto giù dal letto e apro le tende. Il cielo
è illuminato a giorno da mille colori e capisco che, nonostante l’ora tarda, da qualche parte in città
si festeggia con fuochi d’artificio.  

Difficile non pensare ad altri tempi, giusto cinquanta anni fa, quando Saigon fu teatro di aspri combattimenti, e il cielo notturno della città, oggi ufficialmente  Ho Chi Minh City, veniva illuminato da fuochi nemici.  

Erano gli anni della Guerra Americana, come la chiamano i vietnamiti. Dal terrazzo dell’albergo dove alloggio in questi giorni, i corrispondenti dei grandi giornali internazionali seguivano le luci di razzi, missili e bombe per individuare in quale zona si stavano svolgendo gli scontri tra le truppe americane e i Viet Cong. Per loro, come per la gente di Saigon, ogni notte sembrava “The Last Night of the World” come ricorda una bella canzone del musical Miss Saigon.

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