Alla ricerca di Oscar

Il grande scrittore irlandese Oscar Wilde in Vietnam non è mai arrivato. Nato a Dublino, era di casa a Londra, e aveva anche attraversato l'Atlantico sbarcando a New York dove, all'ufficiale di dogana che chiedeva cosa avesse da dichiarare rispose: "Non ho niente da dichiarare tranne il mio genio".

Per me Oscar è un vicino di casa, essendo nati entrambi nella stessa piazza a Dublino, e non mi sarei mai aspettato di trovarlo in Vietnam. Invece qualche settimana fa ero a Phu Quoc e ho incontrato Troung, un giovane concierge in un resort sull'isola tropicale, che non ha saputo trattenere l'emozione quando ha visto sul mio passaporto che io e Wilde siamo nati nella stessa città.

Truong sa tutto di Oscar, dalle sue commedie alle sue favole e anche la storia della sua vita e delle sue disgrazie. Recitava a memoria i suoi versi e aforismi, e ogni giorno ci scambiavamo detti nuovi, ridendo della tagliente ironia con la quale lo scrittore aveva dipinto l'ipocrisia del mondo.

Un giorno ho chiesto a Truong quale era, per lui, il capolavoro di Wilde, e senza esitare ha risposto Il Principe Felice. "Perché la storia ricorda quella di Buddha che capì la sofferenza solo quando aveva rinunciato ai beni del mondo". Buddha e Wilde. Non ci avevo mai pensato, e ho ringraziato Troung per avermi dato questa nuova chiave di lettura del grande Oscar.

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana