Trilogia bagni, parte seconda. Gori

Il verde mela è una tinta cara agli arredatori d’interni che lo prediligano per dare un tocco di contemporaneità e freschezza agli ambienti. Ma non sempre questa tinta briosa si addice alle circostanze. Come ho scoperto visitando il treno di stato di Joseph Vissarionovich Stalin nel piccolo museo a lui dedicato nella sua città natale di Gori, a un’ottantina di chilometri dalla capitale georgiana Tbilisi.

Stalin, al potere in Russia per trent'anni fino alla sua morte nel 1953, aveva paura di volare e si spostava per lunghe distanze su quel treno. Anche fino a Yalta dove, nel febbraio del 1945, incontrò Winston Churchill e Franklin Roosevelt per decidere l’assetto futuro dell’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale.  
 
Colpita dal massiccio vagone blindato dal peso di 83 tonnellate e dal suo colore verde mela, salita a bordo ho trovato che dalla sala da pranzo ai corridoi, e dall’ufficio di Stalin alla sua camera da letto, l’unica nota di colore era quel verde stinto e scialbo.   

Facendomi riflettere che l’ufficiale quartiermastro responsabile dei lavori, con una lamentevole mancanza di fantasia – o forse per risparmiare – deve aver ordinato una quantità industriale di vernice verde mela, usandola ossessivamente persino nel bagno personale di Stalin, piccolo ma con tutte le comodità.

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