La battaglia degli eterni perdenti

Siamo una manica di pecore. Tour operator, agenzie di viaggi, compagnie aeree, albergatori. Non c'è coesione, non c'è partnership vera e sentita, non c'è voglia di conoscere le reciproche esigenze, speranze, progetti, idee.

Ecco perché ogni volta che capita qualcosa, tutto quello che siamo capaci di fare è metterci tutti contro tutti, prestando il fianco a chi non aspetta migliore occasione per gettare benzina sul fuoco e screditare il lavoro di tutti noi (visto che alla fine, purtroppo, ci và di mezzo l'immagine dell'intera filiera).

Ognuno interpreta il Codice del turismo nella maniera più congeniale al proprio businnes: così accade che, leggendo le stesse righe, i tour operator ritengano di incamerare a giusta causa le quote di iscrizione, mentre le associazioni tuonano al misfatto sperando di tesserare quanti più nuovi soci possibili.

Nel mezzo ci sono le agenzie (impotenti) e i clienti (incolpevoli) che non sanno a chi credere. In effetti è curioso leggere di come ognuno sia assolutamente convinto di avere pienamente ragione, quando in realtà a prevalere saranno coloro che avranno meno torto.

Per scoprire la verità occorrerà però imbarcarsi in un procedimento giudiziario lungo e tedioso nel quale il sottoscritto non intende entrare, nonostante le pressioni di chi mi vorrebbe schierato in questa battaglia tra perdenti.

Io sono un diplomatico e sto cercando di accrescere il rapporto umano che mi lega ai miei principali fornitori, prediligendo quelli più propensi a stabilire con me un vero rapporto di reciproca stima e collaborazione. La mia convinzione è che in un lavoro di intermediazione non si debba mai dimenticare di non avere uno, ma due beni preziosi: i clienti e i partner (quelli veri!).

Chi vuole mettermi contro di loro, o mi incita a metterli gli uni contro gli altri, di sicuro non vuole il mio bene.

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