Destagionalizzazione e nuovo mix di clienti: continua l’espansione di Aeroviaggi

La stagione estiva è alle porte e in casa Aeroviaggi i progetti di sviluppo proseguono senza soluzione di continuità, malgrado la situazione politica internazionale stia procurando un po’ di rallentamento alla curva del booking.

“Si tratta tuttavia, almeno per ora, di un rallentamento non drammatico, anche perché il nostro primo mercato a livello internazionale è da sempre quello francese, ragion per cui la stagione alle porte si prospetta ancora positiva”. È fiducioso Marcello Mangia (nella foto), presidente di Aeroviaggi, quando fa i punto sulle ultime novità che hanno interessato il Gruppo, a partire  dall’accordo stretto con Hotel Investment Partners, società controllata da Blackstone, per la nascita di una newco in joint venture che  raggruppa sei dei 13 resort parte della collection Mangia’s.

Gli investimenti
“Grazie anche a questo accordo continueremo nel solco degli investimenti sui resort, in linea con un importante progetto di ristrutturazione e miglioramento qualitativo”. In portfolio per l’estate 2022 ci sono 13 strutture, fra le quali quella di Favignana, fiore all’occhiello della collezione, e il Torre del Barone, completamente rinnovato e con un’offerta f&b potenziata. “Quello del food and beverage è un aspetto sul quale stiamo insistendo in modo particolare – sottolinea il manager –,  che va di pari passo con il riposizionamento dell’offerta su un target più elevato”. Questo senza dimenticare tuttavia la proposta tradizionalmente associata al brand Aeroviaggi. “La nostra offerta oggi si declina lungo tre direttrici: i 5 stelle per adulti, i 5 stelle per le famiglie e i Club, fondati su quel Made in Italy che da sempre rappresenta il nostro biglietto da visita. E che oggi si arricchisce di contenuti all’insegna di cultura, esperienze e rinnovata attenzione al territorio”.

Il trend della domanda
Quanto al trend della domanda, al di là del momentaneo rallentamento, Mangia sottolinea l’allargamento della stagionalità: “Abbiamo aperto agli inizi di marzo il Torre del Barone con risultati assolutamente confortanti e già quest’anno potremmo tornare ai numeri del 2019. Certo, all’aumento del fatturato non corrisponderà quello della redditività. Ma il mix di clientela – attualmente al 50% formata da italiani – potrebbe riservare sorprese, con una positiva risposta non solo dei francesi, ma anche di britannici, nordeuropei e tedeschi, mentre per il 2023 si guarda anche al bacino statunitense”.

I progetti
Lato prodotto, l’espansione continua. “Siamo stati contattati da altri fondi e valuteremo eventuali nuovi accordi. Rappresentiamo un partner ideale, in grado di trovare asset da ristrutturare e gestire in modo ottimale. Dal canto nostro, al momento stiamo trattando strutture in Sicilia, Sardegna e Puglia per ampliare già dal 2023 la collezione dei Mangia’s Resorts”.

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